Prima ancora che i clienti il Santorini, una grande struttura che avrebbe dovuto aprire i battenti a Capodanno, ha attirato l’attenzione della criminalità organizzata. Che in alcune zone del nostro territorio è tutt’altro che memoria letteraria. Fuoco e fiamme hanno mandato in cenere il locale in Via Nazionale a Monforte Marina, distruggendo nella notte tra il 28 e il 29 dicembre, le due ali dell’edificio e causando danni per oltre 100 mila euro. Ma non hanno certo spento la voglia di riscatto di chi non vuole piegarsi alla mafia, di chi non vuole rassegnarsi.
Tra gli scheletri anneriti e l’odore acre del fumo che è seguito all’incendio di chiara matrice dolosa, i titolari non hanno voluto perdere la speranza e hanno affidato alla pagina ufficiale Facebook del locale una loro dichiarazione: “Non illudetevi: ci avete solo scalfito non piegato nè tantomeno spezzato. Siamo già di nuovo in piedi, a testa alta, perché noi viviamo nella legalità e confidiamo solo in essa. Il nostro Capodanno è solo rimandato e non appena saremo pronti sarà ancora la festa di tutti coloro che sono stati, sono e saranno accanto a noi”.
Intanto procede spedito il lavoro dei Carabinieri della Compagnia di Milazzo, presenti anche durante lo spegnimento da parte dei Vigili del Fuoco, durato una notte intera. Ai militari spetta il compito di risalire alla mano che ha dato fuoco al locale, un atto che mostra come i metodi mafiosi nella zona tirrenica restino purtroppo presenti. Così come la necessità di restare accanto agli imprenditori vittime di un sistema che sembra autoriprodursi.
Il Santorini, nato dalla struttura dell’ex Manila, la discoteca trasferitasi in una zona adiacente, era stato trasformato in un locale 4 stagioni con zona aperta e zona chiusa oltre che con un ampio salone dedicato ai ricevimenti. Un punto di riferimento per i tanti giovani della provincia tirrenica. (Pal.Ma)