Una somma di 500 mila euro distributi in 250 mila euro da parte di Cateno De Luca e 250 mila dagli avvocati Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi. Questa è la quota per risarcimento danni richiesta da Vincenzo Barbaro. Il Procuratore contro cui De Luca si è scagliato al termine dei processi che lo hanno visto coinvolto ha querelato, infatti, il deputato e i suoi avvocati.
A dirlo una nota dei legali.
«Il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Messina ha citato in giudizio Cateno De Luca ed i suoi avvocati per ottenere il risarcimento dei danni che avrebbe subito per le accuse mossegli dal deputato siciliano, peraltro contraddittoriamente ammettendo importanti circostanze di fatto come quelle riguardanti l’attività lavorativa del figlio Serafino. La singolare iniziativa costituisce un poderoso assist che il dott. Barbaro offre a De Luca, che potrà andare in fondo a svelare ben altro oltre quanto fin qui indicato in denunzie chiedendo accertamenti all’Autorità Giudiziaria».
Un’annuncio, questo, che preannuncia già la battaglia fra i due.
«Quanto ai legali dell’On. De Luca, entrambi preannunciano denunzia per calunnia contro il Dott. Vincenzo Barbaro avendoli accusati di istigazione e rafforzamento dei propositi criminosi dell’On.le De Luca, – continua la nota – a ciò riducendosi l’opera difensiva che è stata sempre ossequiosa di ogni regola giuridica è deontologica. Gli stessi legali chiedono, a tutela delle prerogative della difesa, pronto intervento da parte dell’Ordine degli avvocati di Messina, cui fanno pervenire l’esilarante atto di citazione».