Carlo Taormina, difensore, insieme all’avvocato Tommaso Micalizzi, del deputato regionale Cateno De Luca, arrestato all’indomani delle elezioni con l’accusa di evasione fiscale e poi rimesso in libertà, ha consegnato a Rosy Bindi, presidente della commissione bicamerale antimafia, un atto di diffida dall’inclusione del parlamentare siciliano nella così detta “lista degli impresentabili, qualificazione ignota all’ordinamento giuridico e con la quale invece si intenderebbe pregiudicare la reputazione personale e politica delle persone”.
“De Luca – scrivono i legali – che è alla terza legislatura regionale, ha subito ben quindici procedimenti penali, collezionando archiviazioni per inconsistenza delle prove, sentenze di assoluzione perché il fatto non sussiste ovvero di non doversi procedere ma mai è stato coinvolto in procedimenti riguardanti fatti di mafia. Egli, anzi, si è contraddistinto nelle precedenti legislature dell’ente Regione Sicilia per il fermo e persino plateale contrasto di ogni iniziativa mafiosa e, più in generale, per il sostegno e la pratica della legalità”.