Una protesta rientrata in poche ore ma che accende ancora una volta i riflettori sulla cattiva gestione degli Sprar. Come ha anche dichiarato Alessandro Cacciotto, Consigliere della III Circoscrizione, ieri pomeriggio allo Sprar di Curcuraci,
«i migranti si sono barricati protestando sembrerebbe per la mancata concessione del pocket money, a tal punto da richiedere l’intervento dei militari dell’arma, dimostra il grave problema migranti in città e l’alone di mistero che caratterizza la gestione».
Per diverse settimane, infatti, la Pro Alter 2000, l’ente erogatore dei servizi, non ha consegnato i pocket money, secondo quanto previsto dall’accordo. Disagio, questo, che oltre a colpire i migranti ospiti della struttura, ha riguardato anche gli operatori del centro che non percepiscono da diversi mesi i compensi.
Non è questo il primo caso di protesta per le cattive condizioni in cui vengono accolti i rifugiati nei centri che ricadono sotto la tutela della Città Metropolitana. Intanto, il dirigente del centro, Dott. Domenico Zaccone, non ha preso una posizione riguardo alla vicenda.
Il bando che affida lo Sprar di Curcuraci alla gestione della Pro Alter 2000 è ora in scadenza. Il rinnovo del contratto è automatico, ma si pone adesso la questione se è o no ancora affidabile un ente che non eroga i servizi dovuti, nonostante la percezione delle quote pro-capite per la gestione dei migranti.
(Marina Pagliaro)