L’Associazione nazionale magistrati stigmatizza “con forza e fermo disappunto i gravi attacchi e le incresciose strumentalizzazioni, posti in essere da tempo e senza soluzione di continuita’, dal neoeletto Cateno De Luca, ai danni della funzione giudiziaria e, indiscriminatamente, ai danni dei magistrati messinesi titolari o assegnatari dei procedimenti che lo riguardano”.
Il riferimento e’ alle dure parole e ai video del neo deputato Udc che era stato arrestato il 7 novembre a Messina per una presunta maxi evasione fiscale; successivamente sono state revocate le misure cautelari e interdittive. De Luca, ospite di Giletti su La7, ha parlato di un non precisato alto magistrato, il cui figlio, secondo De Luca, sarebbe stato assunto in un ente di formazione: le sue indagini da parlamentare avrebbero bloccato questa assunzione al Ciapi, un ente regionale, e da qui iniziata la sua persecuzione giudiziaria.
L’Anm rileva che “si tratta di attacchi smodati, al di fuori di ogni limite di continenza, sferrati in ogni sede, anche non giudiziaria e in costanza dei processi che lo riguardano, nonche’ al di fuori degli strumenti previsti per legge per contestare i provvedimenti dell’autorita’ giudiziaria e del tutto al di fuori degli argini all’esercizio del diritto di difesa e di liberta’ di manifestazione del pensiero”.
Attacchi “concretizzati attraverso qualsiasi mezzo di comunicazione, anche social network, con massima enfasi mediatica, in assoluto spregio della funzione giudiziaria e con grave pregiudizio della immagine di terzieta’ dei magistrati che sono o potrebbero essere chiamati a pronunciarsi sui fatti a lui contestati”.
L’Anm esprime “solidarieta’ e vicinanza alla magistratura messinese, vittima di queste aggressioni, la quale continuera’ ad esercitare le proprie funzioni in silenzio, soggetta solo alla legge, libera, con rigore e serenita’”.