Grazie agli “Amici” di Leonardo Sciascia, a Firenze in questo periodo particolare a ridosso dell’anniversario della morte dello scrittore siciliano (20 novembre) così come della Festa della Regione Toscana, il primo Stato al mondo ad abolire legalmente la pena di morte il 30 novembre 1786 con l’emanazione del nuovo codice penale firmato dal granduca Pietro Leopoldo, autorevoli studiosi italiani e francesi hanno dato il via ad un percorso di ricerca la cui direzione scientifica è affidata a Maria Teresa Giaveri, illustre comparatista e specialista di Paul Valéry.
Ad inaugurare venerdì 24 novembre alle ore 12 i lavori del VIII Leonardo Sciascia Colloquium: «Un sogno francese fatto in Sicilia – Il Consiglio d’Egitto» – Firenze 24-25 novembre 2017 con una Lectio magistralis su “Sciascia, il paradosso e le lucciole” è stato il messinese Giuseppe Campione, geografo e presidente della Regione Sicilia subito dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, scrittore e intellettuale tout court.
“Abbiamo pensato che occorresse una personalità che avesse contemporaneamente l’amore per la letteratura, una competenza da studioso, ma anche una viva e vera esperienza politica” – ha esordito la Professoressa Giaveri, dinanzi alla prestigiosa platea riunita alla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana che ha ospitato i lavori di questa importante tre giorni di studi sciasciani.
Campione parte da un ricordo personale di un incontro con l’intellettuale di Racalmuto, per evocare temi e parole e personaggi che hanno attraversato la storia di Sciascia e di quella Italia di cui entrambi sono stati protagonisti, restituendo il senso di un impegno civile sui temi della tortura, del diritto, della pietas, della conoscenza, della verità, della giustizia, della religiosità e del potere. Un percorso tracciato nel solco di quella lente illuminista che consegna alla ragione ogni possibilità di riscatto. (@Pal.Ma)
L’intenso intervento di Giuseppe Campione è possibile riascoltarlo attraverso Radio Radicale che sta seguendo il lavori:
