A proposito delle dichiarazioni del neodeputato dell’Ars Cateno De Luca, per il quale resta il divieto a ricoprire ruoli apicali negli enti coinvolti nell’inchiesta per evasione fiscale, si è espressa in una nota Magistratura indipendente: «Esprimiamo solidarietà e vicinanza a tutti i magistrati del distretto di Corte d’Appello di Messina di recente destinatari di attacchi violenti volti a mettere in discussione l’onestà di tutta la categoria tacciata come corrotta», così esordisce la nota. «In particolare – prosegue la nota del gruppo di magistrati guidato da Antonello Racanelli e Giovanna Napoletano – è inaccettabile che un neoeletto rappresentante delle istituzioni siciliane, in costanza di detenzione domiciliare, ponga in essere, sia a mezzo social network sia all’interno di un Tribunale al termine di un processo a suo carico, condotte fortemente delegittimanti nei confronti della magistratura messinese definita “verminaio” e massonica».
«Chiediamo che la Giunta esecutiva centrale dell’Anm intervenga e prenda posizione a tutela della magistratura messinese in luogo della Giunta esecutiva sezionale, il cui intervento potrebbe prestare il fianco a strumentalizzazioni e soprattutto potrebbe pregiudicare l’immagine di terzietà di coloro che sono e potrebbero essere chiamati a pronunziarsi sulla condotta contestata al deputato», conclude la nota di Mi.