Una provocazione che nulla ha a che vedere con la giustizia. E nemmeno con il diritto alla difesa. Si tratta di una vera e propria evasione quella di Cateno De Luca che dai domiciliari offre “il caffè del galeotto” agli utenti facebook, scatenando reazioni tra lo stupito e l’indignato. Ma non per tutti.
Infatti il codice prevede che il soggetto sottoposto agli arresti domiciliari è privato della libertà personale allo stesso modo di un detenuto. “Per salvaguardare l’inalienabile diritto di difesa, l’imputato può sempre comunicare con il suo avvocato, ma il giudice, ordinando gli arresti domiciliari, può limitare, anche in modo incisivo, i contatti con il mondo esterno del soggetto sottoposto alla misura coercitiva. In concreto, il giudice può vietare all’imputato di ricevere persone (le visite possono essere escluse tout court o il divieto può riguardare solo determinati soggetti) e di comunicare con altri soggetti, salvo che con coloro che coabitano o gli prestano assistenza. In queste ipotesi, ad essere precluso non è solo il contatto vis-à-vis, ma anche l’interloquire con altri soggetti di persona, tramite telefono o con mezzi informatici. Anche i social network non possono essere utilizzati come mezzi di comunicazione, ma solo a scopi conoscitivi”.
Ecco quindi il lungo post in cui De Luca riferisce date e dati in merito all’inchiesta, un messaggio che sta facendo il giro dei telefonini e che probabilmente avrà delle conseguenze:
SAPEVO GIÀ CHE MI AVREBBERO ARRESTATO…
Perché già certi ambienti mi avevano avvertito !
Ed oggi più di ieri vi dico che anche questo procedimento finirà come gli altri quattordici: archiviati o con sentenza di assoluzione …
Nei prossimi giorni saprete il perché non vogliono che io faccia il sindaco di Messina.
Ringrazio i militari che stamattina alle ore 7:25 hanno suonato alla mia porta per arrestarmi in quanto sono stati un esempio di professionalità, gentilezza e riservatezza.
IO LI ASPETTAVO DA QUALCHE GIORNO …
IO STO BENE !
Ora sono agli arresti domiciliari a fiumedinisi e penso solo a preservare mia moglie, i miei figli, la mia famiglia dall’ulteriore calvario giudiziario che li attende …
CHIEDO SCUSA AI MIEI SOSTENITORI ED ELETTORI PER CIÒ CHE SUBIRANNO NEI PROSSIMI GIORNI …
Posso solo dirvi che i fatti contestati risalgono al periodo 2007 – 2012 per i quali risulta pendente presso la commissione tributaria regionale un procedimento: mi contestano che io avrei agevolato il CAF FENAPI ad evadere il fisco e quindi non sarei io l’evasione ma il CAF FENAPI di proprietà della FENAPI che ha oltre 300 mila soci.
DEDICO QUESTA ULTERIORE BATTAGLIA AI PERSEGUITATI DELL’INGIUSTIZIA che non hanno avuto la forza ed i mezzi per ottenere giustizia.
STATE SERENI IO NON MOLLO !
PRESERVATE IL NOSTRO MERITATISSIMO ED ONESTISSIMO SUCCESSO ELETTORALE DAGLI ATTACCHI DEI MEDESIMI AMBIENTI CHE GIÀ SAPEVANO DEL MIO ARRESTO.
TALE RICHIESTA RISALE AL 10 gennaio 2017 ed il GIP per motivi a noi non troppo ignoti ha firmato l’ordinanza di arresto il 3 novembre 2017.
IO AVEVO ANNUNCIATO LA MIA CANDIDATURA A SINDACO DI MESSINA NEL COMIZIO DEL 1 GENNAIO 2017 in piazza municipio a santa Teresa di riva.
A DICEMBRE 2016 avevamo depositato l’ennesima denunzia nei confronti di una parte della magistratura di messina ed alcuni organi inquirenti che avevano commesso troppi ” errori ” nei procedimenti penali aperti a carico di cateno De Luca: ben 15 procedimenti penali di cui già chiusi 14 con sentenze di assoluzione perché il fatto non sussiste e varie archiviazioni per l’inconsistenza delle accuse.
Pregate per me e per la mia famiglia e per gli altri indagati che nulla c’entrano in questa storia.
“Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli”.
Condividete se potete il presente post !
Vi saluto offrendovi virtualmente il caffè del galeotto !