Messina e il Coppedè: “banco Cerruti” torna a splendere

E’ tornato al suo antico splendore il “banco Cerruti”, uno dei palazzi messinesi realizzati da Gino Coppedè, il famoso architetto da cui prende il nome il noto quartiere romano. Questo palazzo, detto anche “del Granchio” è una delle strutture più antiche di via Garibaldi, situata di fronte al Banco di Sicilia, nei pressi dell’incrocio con via I Settembre.

Il banco Cerruti risale alla ricostruzione post-terremoto di Messina ed è un capolavoro di stile eclettico. È riconoscibile dalle finestre bifore e dall’inconfondibile granchio inserito nelle inferriate dei balconi. L’edificio è connotato anche dalla singolare forma triangolare e dai graffiti decorativi che oggi, grazie alla restaurazione, sono di nuovo ben visibili.

foto dettaglio banco cerruti ristrutturatoLa facciata è ancora, in parte, in fase di restauro ma la speranza dei messinesi è quella di poter godere della bellezza di questo capolavoro architettonico al più presto.

I maggiori interventi di Gino Coppedè si concentrarono sul corso Garibaldi, principale arteria della città nel Novecento e intorno alla quale si svilupparono le architetture più prestigiose. Oltre al palazzo del marchese Loteta sono da ricordare altri due isolati progettati da Coppedè. Risanato il corso Garibaldi, Coppedè si occupò dei progetti per la Piazza del Duomo e del palazzo più famoso lì situato, Palazzo Zodiaco. Palazzo Zodiaco, con le sue decorazioni che richiamano al medioevo e all’eclettismo tipico del Coppedè, è unico nel suo genere e lo fa tra i più apprezzati, poiché diventato anche uno dei principali punti di riferimento della città, per la sua ubicazione. Una delle opera massime di Coppedè a Messina, rimane senz’altro palazzo Tremi (o palazzo del Gallo), che presenta caratteri diversi dagli edifici precedenti. Le linee sono più rigide e i volumi più ampi anche se il decoro resta predominante, quasi un fronte ininterrotto.

Altri importanti da ricordare sono, i palazzi siti in via Cardines, unici per il loro genere: palazzo Api e il palazzetto Coppedè, riconoscibile dalla grande formella con il Leone di S. Marco (distrutto) e dall’inconfondibile aquila inserita nelle inferriate dei balconi. Il palazzo Cerruti Bisazza, riconoscibile dall’inconfondibile Maghen David (o “stella di Davide”), inserita nelle inferriate dei balconi. Il palazzo Magaudda, sito in via Cesare Battisti, con decorazioni in cassaforma di cemento e disegni a graffito policromo.

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