La sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura ha sospeso dall’esercizio professionale il giudice della Corte d’Appello di Reggio Calabria Gaetano Maria Amato al quale è stato negato anche lo stipendio.
Sono state accolte dunque le misure cautelari avanzate nei giorni scorsi dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando e dal Procuratore Generale Pasquale Ciccolo.
La richiesta era pervenuta a seguito dell’arresto del giudice per un’inchiesta partita da Trento in merito a una rete di pedofili.
Sarebbero due indagini parallele quelle condotte dalle Procure della Repubblica di Trento e Messina che vedono coinvolto il magistrato della Corte d’appello di Reggio Calabria per vicende legate alla pedopornografia.
Una circostanza che trova conferma nel fatto che Amato è stato arrestato dalla polizia di Messina, il 2 ottobre scorso, su provvedimento del gip nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal procuratore messinese Maurizio De Lucia e dell’aggiunto Giovannella Scaminaci. In quel caso, ad Amato, viene contestato il reato di pornografia minorile. L’indagine della Procura di Trento riguarda invece una presunta rete di pedofili dedita allo scambio di immagini online. In questo contesto il magistrato è indagato proprio per un presunto scambio di materiale pedopornografico.
Non è da escludere che le due indagini, nate separatamente, abbiano avuto alcuni punti di contatto.