I carabinieri definiscono “inenarrabili” le violenze subite da una bambina di sei anni. Violenze rese ancora più terribili, se può esservi una scala nell’orrore, perchè compiute all’interno della famiglia, dalla madre e dal suo convivente, oggi messi in carcere e a cui è stata tolta ogni potestà genitoriale sulla piccola.
L’incubo per la bambina è finito il 7 ott. 2017, ore 13.00, quando nella casa di Furci Siculo (Me), militari della Compagnia Carabinieri di Taormina, hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal G.i.p. di Messina, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di una coppia: lui 36 anni della provincia di Catania, lei 31 anni di Furci Siculo, ritenuti responsabili a vario titolo di “maltrattamenti verso fanciulli aggravati dal fatto di aver commesso il reato in danno di un minore, lesioni personali aggravate per aver commesso il fatto in più persone riunite”.
Il provvedimento restrittivo scaturisce dagli esiti di una complessa attività investigativa, sviluppata da personale delle dipendenti Stazioni Carabinieri di Taormina (Me) e di Santa Teresa di Riva (Me), che ha permesso di fare piena luce sulle violenze perpetrate dalla madre e dal suo convivente nei confronti della figlia minore, classe 2011, “avendo gli arrestati, procurato alla stessa, in plurime occasioni e con condotte violente e inenarrabili violenze fisiche”.
Pur nel loro linguaggio criptico e severo, i Carabinieri lasciano immaginare momenti in cui la bambina era costretta a subire violenze da più persone, senza che nessuno intervenisse, senza alcuno scrupolo.
Ecco cosa scrivono i miitari: “Le risultanze investigative dei Carabinieri hanno appurato cosi come scritto dal Giudice nella sua ordinanza come i conviventi in concorso tra loro ed anche mediante contegno omissivo, non impedendo all’altro convivente di perpetrare atti violenti nei confronti della persona offesa maltrattavano la bimba con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di una minore cagionandole al contempo lesioni personali anche in questo caso aggravate poichè il fatto era commesso da più persone riunite”.
Successivamente il Tribunale per i Minori di Messina-con apposito decreto- e su richiesta della locale Procura per i Minori sospendeva in via d’urgenza la responsabilita’ genitoriale della madre sulle due figlie minori di anni 8, e di anni 6 vietandole di poterle incontrare.
Gli arrestati, poi, espletate formalità di rito sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale di Messina “Gazzi” a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Le denunzie da parte delle vittime di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenze di genere e nei confronti di minori sono di fondamentale importanza per gli organi deputati a perseguire tali tipologie di delitti poiché conducono ad un immediato intervento in loro tutela.
L’immediatezza della risposta della Polizia Giudiziaria si ricollega anche ad una specifica preparazione professionale nell’affrontare tali reati, sollecitata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, che ha stabilito precise modalità operative per giungere quanto più rapidamente possibile a tutelare tutte le vittime vulnerabili.