“Il modo in cui il Governo sta gestendo l’accoglienza dei migranti è seriamente preoccupante. Ne è un chiaro esempio quello che sta accadendo in questi giorni nella Provincia di Messina, nel Comune di Capo d’Orlando, dove non solo non si è tenuto conto del dialogo che era stato avviato con le amministrazioni locali ma, addirittura, nella distribuzione degli ultimi arrivati non si è neanche tenuto conto dell’accordo con l’Anci che fissa a 2,5 su 1000 il rapporto tra i migranti allocabili in un territorio comunale e gli stessi abitanti”.
E’ con queste parole che il PortaVoce del MoVimento 5 Stelle, Francesco D’Uva, annuncia la presentazione di un’interrogazione scritta al Ministero dell’Interno per capire meglio le dinamiche della gestione dell’accoglienza migranti nella provincia di Messina.
“Nel Comune di Capo d’Orlando – spiega il PortaVoce – sono stati di recente trasferiti 19 migranti, che si aggiungono ai 32 già presenti, in un hotel che non è più in funzione da mesi. Nel prendere questa decisione non si è neanche tenuto conto del parere dell’Amministrazione Comunale né dei dialoghi avviati con gli Enti locali nelle ultime settimane”.
D’Uva fa altresì presente che, secondo un accordo contratto dallo stesso Ministero con l’Anci nel dicembre 2016, il numero dei migranti allocabili nei territori comunali dovrebbe mantenere il rapporto 2.5 ogni mille abitanti.
“Capo d’Orlando – spiega ancora il PortaVoce – è un Comune con 13mila abitanti e, rispettando il rapporto, andrebbero ospitati 32 migranti. Gli ultimi trasferimenti vanno dunque contro gli stessi limiti fissati dal Ministero, ma ciò che preoccupa è l’azione unilaterale dell’organo di Governo che non ha nemmeno intesto consultarsi, prima dell’adozione di tale determinazione, con il Sindaco dell’Ente locale. E’ per questo motivo che mi sono rivolto direttamente al Ministro per chiedere lumi e per chiedere interventi celeri affinché anche le Amministrazioni Comunali abbiano la possibilità di partecipare alla gestione dei migranti che saranno trasferiti nei loro territori, predisponendo locali per un’accoglienza dignitosa nel rispetto del principio della distribuzione equa sul territorio nazionale”.