di Gianfranco Pensavalli – Riflessione a voce sulla vicenda Cappellani.
Aprile 1998: viene votata dalla commissione Antimafia, all’unanimità, la relazione sul caso Messina.
Giugno 1998: il rettore dell’università di Messina, Diego Cuzzocrea, riceve alcuni avvisi di garanzia inviati dal sostituto procuratore della Repubblica di Messina Carmelo Marino, poi imputato dalla procura della Repubblica di Catania per una gestione ritenuta illegittima del pentito Luigi Sparacio, con atti finiti poi a Reggio Calabria e ancora pendenti (difende Alberto Gullino). Cuzzocrea è accusato di favoreggiamento del professor Luigi Longo (indagato per presunte collusioni mafiose), nonché di aver simulato il furto di una propria auto. Sempre a giugno Cuzzocrea, rieletto rettore, è costretto a dimettersi, accusato di essere al centro del verminaio messinese dal vice presidente della commissione Antimafia Nichi Vendola e dall’allora ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer.
20 settembre 2000: dopo due anni di indagini la procura della Repubblica di Messina chiede il proscioglimento di Cuzzocrea, del fratello e di altri indagati.
11 novembre 2000: l’ex rettore Cuzzocrea muore ucciso da un tumore.
24 novembre 2000: mentre il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in visita a Messina, celebra all’università la figura del ministro degli Esteri Gaetano Martino, quasi contemporaneamente la cancelleria del Tribunale rende pubblico il decreto con il quale il giudice per le indagini preliminari, Carmelo Cuccurullo, proscioglie nel merito e non per decesso Cuzzocrea, disponendo l’archiviazione di tutte le accuse contro l’ex rettore.
Nel 1998 la Commissione Antimafia, presidente Ottaviano Del Turco, scoprì che Messina aveva subito la….”seminarizzazione”. Neologismo coniato dal cronista per spiegare a quei signori e al prefetto che dal paesino reggino di Seminara tre famiglie avevano varcato lo Stretto per conquistare Messina manu militari: Cuzzocrea, i D’Aquino e Zumbo.
Il potere economico, accademico e politico e quello giudiziario.
Tra l’eliminazione del professor Matteo Bottari– ricordiamolo: aveva appena finito il turno alla Cappellani e poi subì l’agguato- e i fatti odierni della clinica oggi in quota Giomi si è verificato un altro fatto di gravità impressionante con Roma capofila giudiziariamente parlando: l’operazione Apotheke.
Coinvolto un uomo dei Cuzzocrea, sposato con l’oggi gip di Rieti, Rita Ciranna. Roba grossa e milionaria con un giro di fustelle e altro. Si registrò persino un’alterazione di atti con una perquisizione domiciliare che venne “trasferita” di un paio di chilometri. Nel senso che avvenne a un civico esatto ma gli atti ne avevano un altro.
Ma sul mondo dei Cuzzocrea sarà il caso di tornare per leggere bene gli accademici di oggi.