“La sfida gentile” di Fabrizio Micari parte da Palazzo Zanca per raggiungere i messinesi chiamati ad esprimersi sul candidato alla Presidenza della regione Siciliana. La grande coalizione di centro sinistra in salsa siciliana ha portato allo stesso tavolo Garofalo, Calanna, Ardizzone, Curro’, LaVia, D’Alia, Picciolo, Laccoto, Panarello. Una corsa in salita, che non spaventa il Professore che anche sula questione dei sondaggi è stato chiaro: “si basano sulla notorietà, e servono solo ad influenzare la composizione delle liste” (che ricordiamo dovranno essere depositate entro il 5 ottobre, ndr).
“Ho iniziato il mio viaggio da 10 giorni e porto con me due parole lavoro e diritti – ha detto – questa non è una terra di delusi. Ci sono giovani e siciliani che chiedono di fare impresa e lavorare meglio”. “Per raggiungere l’obiettivo del lavoro per i giovani – aggiunge – servono visione e competenza. Ci saranno sette liste a supporto della candidatura”.
“I nostri obiettivi sono infrastrutture, sostegno alle imprese e formazione”. Poi parla anche delle altre forze in campo. Sul Movimento Cinquestelle: “Quando è stato chiamato a passare dalla protesta al governo ha fallito”.
Sul Centrodestra: “La Destra non è centrodestra, Musumeci è stato imposto dalla Lega e da Fratelli d’Italia. Dare il governo della Sicilia alla Lega è insensato”. E su Mdp: “Prima aveva detto che il mio nome era condivisibile. Poi cosa è successo? Mi sembra che loro facciano una battaglia più contro di noi che contro la destra”.
Ecco uno stralcio dell’intervento: