Presente in diversi cartelloni in Italia, in questa prossima stagione teatrale, cresce l’attenzione per “Edda Ciano tra cuore e cuore”, il musical di Dino Scuderi sulla figlia di Benito Mussolini che sarà messo in scena anche nella Capitale al teatro Sala Vignoli che, sotto la guida del direttore artistico Eugenio Dura, ha intrapreso un indirizzo netto e preciso rivolgendosi ad una drammaturgia contemporanea e ad autori giovani, proponendo grandi classici rivisitati, opere di prosa e musical, con uno sguardo anche sulla romanità.
“Quando intendo avviare un progetto musicale destinato alla drammaturgia, la prova personale consiste sempre nel tentare di riportare in musica la vicenda con la quale intendo cimentarmi – ha spiegato Dino Scuderi, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione – Cerco quindi di decidere in via preliminare una sonorità di base attraverso la quale sviscerare i momenti dello spettacolo e sottolineare personaggi e loro emozioni. Se per “Salvatore Giuliano” optavo per una sonorità appassionante dal carattere epico e per “Odysseus dance opera” la ricerca di suoni e ritmi tribali avevano catturato la mia attenzione, per Edda ho voluto cambiare totalmente direzione e scegliere un suono rigorosamente asciutto, striminzito, direi addirittura decadente dai risvolti un po’ patetici provenienti da una piccola orchestrina da “Caffè concerto”.”
“L’ intera vicenda di Edda si snoda all’interno di un Caffè Concerto – spiega Scuderi – locale pubblico particolarmente alla moda negli anni del dopoguerra in cui la gente andava a ritrovare quella serenità perduta proprio a causa del recente II° conflitto mondiale.
Appare subito evidente che Edda con la propria vicenda e gli avventori del caffè concerto sono due elementi che, pur interagendo fra loro, rappresentano due momenti storici differenti. Capire chi rievochi il ricordo dell’altro è un po il gioco teatrale ed il comune denominatore di questo spettacolo”.
La memoria quindi, come tema centrale dello spettacolo. ” E’ sul RICORDO che è incentrato lo spettacolo: esistono ricordi che equivalgono a dolori e bruciano ancora – sottolinea l’autore – ma che incautamente vi è l’insana tendenza a sopprimere fino a farli scomparire. Piuttosto che tenerli vivi come perpetuo monito per far sì che, chi verrà dopo, non ripeta più gli errori del passato”.