Parte dallo Stretto la campagna elettorale di Claudio Fava, accompagnato dall’ex premier Massimo D’Alema, che ieri hanno riempito il Salone delle Bandiere, dove hanno preso posto gli attivisti di Articolo 1 ma anche molto curiosi, residui di quella sinistra antirenziana e antipd, in cerca di un riferimento.
In Sicilia la sfida sarà quella di ricompattare le sinistre fuori dal Pd, ma anche la scelta di candidare Fava ha fatto discutere, anche se lui stesso ha rassicurato di avere io sostegno di tutte le forze di snistar, ricordando anche il recente accordo con Rifondazione Comunista che verrà sancto domenica prossima.
“La mia è una candidatura per i siciliani e la Sicilia. Non saremo noi a far perdere il Pd. Il partito ha già perso alleandosi con Alfano, noi dovremo dimostrare di avere più voti e credibilità, ma le campagne elettorali non si fanno contro qualcuno, ma per qualcuno”.
Non perde la verve ironica, anche se l’espressione è spesso quella del vecchio leader e lungimirante politico al cospetto di un panorama di cui conosce profondità e limiti, Massimo D’Alema, che attacca Renzi dichiradolo responsabile della fine del centrosinstra.
“Arriviamo qui in Sicilia sapendo che è stata confermata l’intesa del Pd con Alfano – spiega -, c’è un vicepresidente espressione del partito di Alfano e il professor Micari ha rifiutato di incontrare Fava, non vedo in che modo si possa fare un accordo”.
L’ex premier ha quindi rimarcato la differenza tra la Sicilia e le altre regioni italiane. “Noi – sottolinea D’Alema – eravamo disponibili a fare un accordo di centro sinistra, così come lo faremo in Lombardia, nel Lazio e in tante altre parti del Paese. Non siamo favorevoli a un accordo di centrosinistra-destra, con Alfano, lo abbiamo detto dall’inizio. Il Pd ha scelto Alfano e si è preso la responsabilità di aver messo fine al centrosinistra”.