di Palmira Mancuso – Se il video dedicato a “quanto è buona la granita con la panna” non ha suscitato l’attenzione dei messinesi, di certo le ultime dichiarazioni del deputato grillino Alessandro Di Battista sul traghettamento non sono passate inosservate.
Il metodo 5stelle è sempre lo stesso: urlare alla pancia della gente che qualcosa non va, in questo caso il costo del traghettamento, e promettere che una volta al governo tutto cambierà.
Così a conclusione del suo tour siciliano al fianco di Di Maio e del candidato Governatore Cancellieri scrive su facebook: “La Caronte (macchina più due persone) 37 euro!!! E praticamente ha il monopolio. Altra vergogna da cambiare quando saremo al Governo”.
La “scoperta” presuppone che in questi anni il tema della mobilità non sia stato il primo dell’agenda politica grillina, che raschiando il barile dei luoghi comuni (dai migranti da aiutare a casa loro, all’antipolitica di cui hanno fatto bandiera da politici navigati), adesso liquida in un facile motto una questione molto più complessa.
Non si è fatta attendere la risposta del gruppo Caronte & Tourist al deputato del movimento cinque stelle: “Siamo certi che sarà al corrente – replicano dalla Caronte a Di Battista – del fatto che sullo Stretto operiamo senza alcun contributo pubblico, su infrastrutture realizzate interamente a nostre spese e senza alcuna particolare agevolazione fiscale o contributiva”. “Abbiamo un altissimo rispetto della sua figura di rappresentante dei cittadini nelle istituzioni – prosegue la nota – e altrettanto ne abbiamo verso le centinaia di donne e uomini che costituiscono la spina dorsale del nostro Gruppo, quasi 1500 lavoratrici e lavoratori che quotidianamente esprimono il massimo del proprio impegno per poter offrire un servizio di standard europeo”.
“Sarebbe dunque un onore- conclude la Compagnia – potersi confrontare con lei, sia sui temi da lei sollevati, a partire dalla congruenza delle tariffe, su cui ci offriamo di inviarle i contenuti di uno specifico studio, sia su quelli più generali di un trasporto sicuro, sostenibile, efficiente e all’altezza delle sfide che si pongono davanti al Mezzogiorno”.
Più che discutere sul prezzo di un servizio (su cui anche l’Antitrust nel 2014 ha chiuso un’istruttoria “assolvendo” le compagnie accusate di fare cartello), il vero nodo resta il secondo approdo di Tremestieri e una continuità territoriale al momento garantita solo dai privati. Il resto è demagogia e politica dei “like”. Che però non corrispondono a voti, sebbene questo sia l’abbaglio di molti candidati stregati dai social e da cattivi spindoctor.