Presidenza della Regione Siciliana: “chista è a zita”

di Palmira Mancuso – Dopo i giorni caldi tra primarie, gazebo, piattaforma digitale, trattative e confronti all’interno dei partiti e fra i partiti, autocandidature, si comincia a delineare la scacchiera politica che ci porterà all’elezione del Presidente della Regione siciliana per il prossimo quinquennio.

Detto in siciliano, alla luce delle ultime novita’ (parola sempre improbabile da usare se si commenta la politica isolana) “chista è a zita”: ci sono al momento 6 candidature ufficiali, con schieramenti e alleanze su cui ci addentreremo nei prossimi giorni e che potrebbero addirittura subire modifiche.

Il nome nuovo, capace di ricompattare alfaniani e renziani dopo le aspre divergenze sulla legge elettorale, è quello di Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo, che poche ore dopo l’annuncio della disponibilità alla candidatura alla Presidenza della Regione siciliana nell’ambito di una coalizione di centrosinistra, ha ricevuto l’appoggio dell’area del partito che fa capo al ministro Andrea Orlando.

Ingegnere di 54 anni, rettore da due, Micari è anche il candidato di Angelino Alfano, che con Alternativa Popolare non ha ancora formalizzato l’appoggio sperando di poter inserire l’eurodeputato di Ap Giovanni La Via nella casella del vicepresidente designato. Per Micari ormai in campo, anche il sostegno di Leoluca Orlando, suo primo sponsor, dem, centristi di Casini e D’Alia.

Un’alleanza con un pezzo del mondo accademico siciliano, che fa intravedere scenari futuribili in chiave tutta messinese (soprattutto se si pensa alle amministrative del 2018).

Solitario resta il governatore uscente Rosario Crocetta, abbandonato dagli ex alleati di governo, ma che si ricandida con il suo Megafono e continua a far discutere il Pd pronto a coinvolgerlo nell’operazione Micari, “per non disperdere il lavoro fatto negli ultimi anni”. Sarà il governatore, in queste ore, a decidere cosa fare. Se restare in una coalizione nella quale per molti è ospite indesiderato – magari con la prospettiva di un incarico romano – o proseguire nella campagna elettorale già iniziata (anche con una massiccia cartellonistica)  con il megafono in mano ma senza rete di protezione.

A sinistra le posizioni sono tutt’altro che unite, specie dopo la candidatura di Claudio Fava: la scelta di Articolo1-Mdp vede i bersaniani e Sinistra italiana, sostenere il vicepresidente della commissione Antimafia, già in corsa alle regionali del 2012 prima di finire escluso dalla competizione per un intoppo burocratico. Una candidatura ostacolata da un pezzo di sinistra movimentista, che invece sembra coalizzarsi sul nome di Ottavio Navarra, pronto però a fare “un passo indietro” (così ha dichiarato) “se l’intera coalizione dovesse scegliere unitariamente per la guida del progetto altre soluzioni io farò un passo indietro. Senza strapuntini e prebende che non appartengono alla mia formazione politica”.

A destra il candidato forte è Nello Musumeci. L’ex missino, nonostante il veto cuffariano, è il volto di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che ormai “subisce” le decisioni di Salvini e Meloni, non riuscendo ad imporre la candidatura di Gaetano Armao, già assessore di Raffaele Lombardo che aveva conquistato le simpatie dello stesso Berlusconi.

A chiudere il cerchio, o meglio il triangolo, c’è l’aspirante governatore del Movimento 5 Stelle: Giancarlo Cancelleri è stato il primo candidato ufficiale, e già da agosto ha iniziato un tour nell’isola affiancato dai deputati nazionali.

PS (per il lettori che sono “cascati dalla sedia” a seguito del titolo di forma vernacolare, non aduso a messinaora)

“Chista è a zita” contiene in se una certa accettazione passiva di un destino a cui malgrado ci si rassegna. Un tratto purtroppo tipicamente siciliano, che se volessimo manifestare letterariamente, ci porterebbe a citare un più amaro Tomasi di Lampedusa. Tuttavia la colorita espressione che abbiamo usato ha qualcosa di vagamente ironico, che lascia spazio ad una sorpresa dell’ultimo minuto, ad un finale aperto, ad un divenire che saremo qui a raccontarvi.

 

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it