Mondiali già finiti per lo judoka messinese Elios Manzi

Già finiti i Mondiali per lo judoka messinese (in forza al Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle Roma) Elios Manzi. Nella Papp Làszlo Sportarena di Budapest Elios Manzi, categoria 60 kg, subito vince goldenscore 3 shido a 2 contro Csaba Szabo, ma si ferma al secondo turno per un infortunio al ginocchio. Purtroppo per lui finisce qui la rassegna iridata. A tradire Elios Manzi è stato quel ginocchio infortunato in Giappone e recuperato, quasi miracolosamente, per essere in gara al campionato del mondo a Budapest.
Il match con il kazako Kyrgyzbayev non era semplice sulla carta, né sul tatami, ma Elios se la stava cavando bene, la situazione appariva, ed era, sotto controllo. Una sanzione al kazako, passività. Lotta sulle prese, un guizzo, un anticipo fino a che, su un attacco dell’azzurro, Kyrgyzbayev per difendere gli tocca da dietro la gamba sinistra e sollecita il ginocchio ferito proprio nella direzione che Elios ha cercato sempre accuratamente di evitare. Manzi urla per il dolore e si ferma immediatamente, l’azione prosegue con il kazako che, dopo un attimo, si ritrova il bavero attorno al collo dell’italiano. Tecnicamente l’azione si conclude con ippon di strangolamento.
elios_manzi1“Il ginocchio ha ceduto proprio in quel punto – ha detto Elios subito dopo, mentre il medico gli prestava le prime cure – ed il dolore è stato fortissimo, ho capito immediatamente che la mia gara era finita. È stato quasi un miracolo essere qua, ma nell’ultimo periodo riuscivo a fare tutto, solo nell’accosciata sentivo pungere, un fastidio che spariva subito dopo. Il kazako mi stava dando meno problemi dell’ungherese, se il ginocchio avesse tenuto avrei potuto andare avanti, ma è vero anche che quello che è successo sarebbe potuto accadere in qualsiasi momento. Rimane la rabbia ed in questo momento è tanta”.
Elios parte bene nel primo turno, che subito vince al goldenscore per 3 shido a 2 contro Csaba Szabo. L’avversario in ranking è 51°, ma è ungherese e siamo a Budapest, senza trascurare il fatto che la posizione di Manzi nella classifica mondiale non è migliore (62) e ha recuperato a tempo di record un ginocchio infortunato seriamente in Giappone, fine giugno. Il 21enne siciliano danza sul tatami, i piedi sono rapidi ed incalzano l’ungherese che si salva come sa e come può. L’arbitro sanziona una volta, poi la seconda quando manca una manciata di secondi alla fine. E si va al golden score. Cambia poco nella sostanza, ma quel poco determina una differenza che spinge l’incontro in un’altra direzione, le sanzioni arrivano per Manzi, una e poi anche la seconda. Coach Meloni si sbraccia, protesta, viene invitato alla calma, mentre il pubblico ha capito che a forza di chiedere, talvolta, si ottiene. Anche Elios ha capito però, che se non si dà una mossa l’incontro cambia padrone e riprende la marcia giusta, due, tre attacchi per nulla velleitari non fanno cadere Szabo, ma la terza sanzione ottiene il medesimo effetto. Elios, nonostante l’epilogo negativo a causa dell’infortunio, è uno degli atleti di prospettiva del movimento italiano. A parlare sono le sue 37 medaglie e la partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016, nonostante la giovane età (21 anni). (@G. Pensavalli)

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