“La dichiarazione di dissesto avrebbe conseguenze sui progetti della Città Metropolitana, ma non su quelli dei Comuni o degli altri enti”, lo sottolinea l’assessore Signorino, che interviene sui riflessi dell’eventuale default della Città Metropolitana sui progetti del Masterplan.
In particolare nessun timore per un primo gruppo di otto progetti presentati prima di ferragosto per l’importo complessivo di circa 20 milioni a cui si aggiungono adesso quelli per l’edilizia sportiva.
“Si tratta degli interventi previsti per il campo di atletica S. Santamaria (ex GIL), dei progetti per l’arena, la piscina e la realizzazione di tre campi da tennis a Villa Dante, per il completamento della palestra polifunzionale di Mili e per l’adeguamento e miglioramento di spazi di quartiere per attività sportive e aggregative. Il valore totale di questi progetti è di 2.205.000,00 di Euro. La macchina è in moto- ribadisce Signorino – I cantieri del Masterplan, oltre a creare occupazione con gli oltre 100 milioni di investimenti previsti nella sola Messina, realizzano servizi per la vivibilità e il benessere della città. Siamo ai nastri di partenza anche con le azioni per il PRUSST (polo produttivo di Larderia) e la manifestazione di interesse per la piastra logistica di S. Filippo-Tremestieri”.
“E’ opportuno precisare che ove dovesse intervenire il dissesto – continua l’assessore – i Comuni e gli altri enti attuatori non subirebbero alcun blocco nella ricezione dei finanziamenti, mentre potrebbero risentirne (forse anche pesantemente) gli interventi che hanno come ente attuatore la Città Metropolitana. I finanziamenti del Masterplan per i Comuni, infatti, non erano inclusi nel bilancio di previsione della Città Metropolitana, mentre molti Comuni (tra cui Messina) avevano correttamente e opportunamente inserito tali previsioni nei propri bilanci. Allo scopo di consentire l’avvio delle opere, nei mesi scorsi si è sviluppata una intensa interlocuzione con il Governo e, a fine giugno, è stato chiarito come consentire l’accesso alle anticipazioni da parte dei Comuni. In pratica, i Comuni trasmettono alla Città Metropolitana le schede relative ai progetti finanziati, la Città Metropolitana inserisce gli stessi nella piattaforma nazionale e provvede alla loro validazione; ultimata questa operazione, il Governo prende atto della progettazione e trasmette direttamente ai Comuni le anticipazioni. I finanziamenti sono dunque direttamente e immediatamente disponibili e non transitano dal bilancio della Città Metropolitana. Per i progetti dotati di esecutività possono anche essere avviate le procedure di gara, dato che il “Patto per Messina” (deliberato dal CIPE ancora lo scorso Agosto e approvato dalla Corte dei Conti) ne garantisce la copertura finanziaria”.