L’ipocrisia sui migranti: da quando la solidarietà è un reato? La Caritas “non siamo ufficiali giudiziari”

di Palmira Mancuso – Favoriva l’immigrazione ma “senza lucro e per altruismo” dice il giudice a proposito della nave Juventa sequestrata all’Ong tedesca Jugend Rettet. I magistrati di Trapani l’hanno fermata a Lampedusa perchè avrebbe aiutato “migranti non in pericolo”.

Assistiamo per la prima volta alla configurazione del “reato umanitario”, stando al quadro accusatorio disegnato dal procuratore facente funzioni di Trapani, Ambrogio Cartosio, e dal pm Andrea Tarondo, che ha portato il gip Emanuele Cersosimo a disporre il sequestro preventivo dell’ ex peschereccio di 33 metri battente bandiera olandese.  “Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, per ora “a carico di ignoti”: ma intanto nella zona SAR (di Search end Rescue) da due giorni c’è una nave in meno a perlustrare l’area, e aumenta il rischio di nuove stragi.

Il reato contestato sarebbe stato attuato attraverso “contatti con trafficanti libici”, documentati da immagini e da indagini sotto copertura della Polizia imbarcata sulla nave di Save the Children, specificando che lo scopo è “non per denaro” quanto più probabilmente per “motivi umanitari”.

In attesa qundi che venga introdotto il reato di solidarietà (ricordiamoci che i magistrati applicano le leggi, ma le leggi vengono create in parlamento) bisogna rimanere vigili e assumersi le responsabilità etiche e politiche dei nostri tempi.

Alla “grande” stampa italiana ormai poco importa. Ecco servito il capro espiatorio per poter alimentare la menzogna di una lotta “al traffico di uomini” con cui il Governo sta coprendo l’avanzata militare in terra libica, sminuendo anche la portata delle minacce del generale Haftar che dopo aver smentito il premier Gentiloni sulla richiesta di aiuto,  avrebbe dato ordine di bombardare le navi italiane destinate alla missione navale di supporto della Guardia costiera libica, decisa la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri e approvata dal Parlamento.

E mentre la politica sembra giocare a battaglia navale, e l’opinione pubbica è distratta dalla criminalizzazione delle Ong che non hanno firmato il Codice Minniti, nella zona Sar (Search and Rescue) ogni ora che passa è fondamentale per evitare altre morti.

Fulvio Vassallo, docente di Diritto di asilo e statuto costituzionale dello straniero dell’Università di Palermo e componente dell’Adif (Associazione diritti e frontiere), ha dichiarato: “il Codice di Condotta Minniti potrebbe costituire il colpo definitivo all’autonomia della Guardia costiera nel coordinamento delle attività di ricerca e soccorso, per la presenza di militari armati che si vorrebbe imporre a bordo delle navi umanitarie”.

Perplessità sul codice Minniti, è stata espressa anche dall’ Ammiraglio Giorgio De Giorgi, ex capo della Marina Militare, che di fatto comprende le ragioni che hanno portato MSF o SOS Mediterranee a non firmare.

reato_umanitarioSulla stampa italiana anche i cattolici hanno espresso una posizione precisa, con l’Avvenire che titola “REATO UMANITARIO”  e di spalla la notizia delle forti preoccupazioni della Caritas per le conseguenze dell’applicazione del decreto che ha introdotto nuove disposizioni per l’accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale.

“Desideriamo continuare ad offrire la nostra assistenza ai richiedenti asilo, collaborando lealmente con le istituzioni. Tuttavia dobbiamo segnalare che tale norma trasforma di fatto i responsabili dei centri di accoglienza, e indirettamente i parroci nel caso dell’accoglienza in parrocchia, in ufficiali giudiziari, con responsabilità penali e civili”, spiega Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana. “Si tratta di un compito improprio che non possiamo sostenere e che modificherebbe la natura del nostro intervento pregiudicando il rapporto di fiducia instaurato con gli stessi ospiti”, aggiunge.

Se la solidarietà è un reato, saremo pronti a diventare criminali. Ma certamente non saremo complici di chi fa campagna elettorale sulla pelle dei migranti.

Non ci saranno muri o confini o leggi che potranno bloccare la spinta della sopravvivenza. E la politica è chiamata a governare i fenomeni, a comprenderli, non a tentare di bloccarli con la forza. Ogni ostacolo burocratico non diminuirà i numero di chi scappa, ma aumenterà solo il numero di morti.

PS: Nella immagine di copertina la foto di Narciso Contreras a bordo di Aquarius di SOS MEDITERRANEE e MSF, dove il 2 agosto scorso sono stati recuperati otto corpi senza vita da un gommone: 5 uomini e 3 donne, tra cui la mamma di una bambina che nessuno potrà mai consolare. 

 

 

 

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