«La novità è che il tempo è scaduto». Basta con i «tavoli a Roma e a Palermo», dai quali non è mai uscito il «super candidato» alternativo tanto evocato nel centrodestra, bensì «una sfilza di nomi autorevoli, bruciati nello spazio di un tramonto».
Nello Musumeci, deputato regionale e leader di #DiventeràBellissima, non aspetterà più l’investitura degli alleati. O meglio: le porte sono ancora aperte per tutti. Da Gianfranco Micciché («non siamo mai stati amici di comitiva, ma i progetti politici non si costruiscono col risentimento») ad Angelino Alfano e fors’anche a Gianpiero D’Alia («se qualcuno dovesse ravvedersi, dopo aver fatto scelte avventate, non può che farmi piacere»), passando per la premiata ditta Totò Cuffaro-Raffaele Lombardo: «Ogni oste pensa che il suo sia il vino migliore, ma se sul tavolo resta una sola bottiglia…».
Insomma tutti utili, ma nessuno indispensabile.