Mentre migliorano le condizioni della ragazza, colpita alle gambe dagli spari esplosi la notte del 21 dinanzi al locale M’ama, si levano voci unanime di condanna per quanto accaduto.
Sono gli stessi proprietari a parlare di gesto criminale, ma che non avrebbe alcuna attinenza con il lavoro del locale, escludendo quindi una estorsione. Ecco cosa hanno dichiarato, a poche ore dall’accaduto: “Ci sembra doveroso comunicare che, il folle gesto di questi CRIMINALI, è avvenuto fuori dal locale, e che non crediamo abbia nessuna attinenza con il servizio che il locale stava offrendo in quel momento.
Non troviamo parole, se non di disgusto e di assoluta condanna, per descrivere l’increscioso evento che mortifica anni di lavoro, impegno, investimenti e la passione di tutti gli operatori del settore; troppo a lungo la città di Messina viene etichettata come città spenta e senza futuro, troppo spesso le opportunità per i giovani messinesi vengono spesso e volentieri mortificate per trovare sviluppo e realizzazione fuori da questa città; noi il futuro vogliamo costruirlo qui, contro ogni tipo di criminalità, contro ogni persona che, in barba alle leggi statutarie possa solo immaginare di compiere un atto così vigliacco ed incomprensibile; questo futuro vogliamo costruircelo da oggi stesso, con la stessa passione e la stessa voglia di vivere e divertirci.”
Più controlli chiedono invece gli organizzatori, che parlano di “riviera allo sbando”, chiedendo maggiore presenza delle forze dell’ordine. Parlano apertamente di un atto mafioso, contro cui non si piegheranno e fanno appello a chiunque abbia visto qualcosa, di mettersi in contatto con le forze di poizia che indagano su quanto avvenuto.
“Un controllo all’interno dei locali in borghese non si vede da vent’anni circa – hanno scritto ieri in una nota inviata alle redazioni locali – Da anni ormai, nei locali si sono susseguiti atti che hanno sfiorato la tragedia, e stavolta ci siamo andati quasi vicino.
Messina è una città devastata dalla micro criminalità, dove la legalità è un valore relativo, dove la movida soprattutto è abbandonata a se stessa nelle mani solo di organizzatori e proprietari oltre che addetti alla sicurezza senza l’aiuto delle forze dell’ordine”.
La tragedia di ieri sera poteva capitare in qualsiasi locale della riviera non solo al M’Ama Club, il locale più prestigioso del Messinese.
Il nostro primo pensiero va alla ragazza, dichiarata fortunatamente fuori pericolo, di una pronta guarigione e alla famiglia, alla quale ci stringiamo forte e ci sentiamo vicini.
Si, perché al posto di quella ragazza la scorsa notte, poteva esserci chiunque, noi, voi, nostra sorella, fratello, un cugino o un amica; ed è per questo che ancora di più vogliamo condannare questo atto folle che speriamo che gli inquirenti assicurino al più presto questi delinquenti alla giustizia.
Il M’Ama Club, è un locale prestigioso che nella giornata di ieri apriva le danze ad una delle serate più “in” della riviera messinese, i cui gestori vanno tutelati, perché chi come loro affronta ingenti investimenti in questa città – e ormai sono ben pochi – non vanno lasciati soli e abbandonati a se stessi!
Noi, organizzatori delle serate di questa splendida location, vogliamo gridare allo sdegno, prendere le distanze e vogliamo dire : Chiunque sa, parli !
Questo avvenimento lascerà il segno ma è proprio da qui che vogliamo ripartire, anzì continuare. Noi non ci inginocchieremo davanti a questi vili atti, non faremo in modo che questi folli gesti ci facciano impaurire, o cambiare i nostri stili di vita.
Siamo in molti i giovani messinesi che con grande coraggio combattono contro il silenzio, l’omertà e la paura, tre cose di cui la criminalità ha bisogno per poter continuare a prosperare. Unitevi a noi!
Continueremo con le nostre serate danzanti e danzeremo alla vita, contro la mafia e qualsiasi forma di violenza. Cambiamo la nostra mentalità neghiamo il consenso alla mafia.
La mafia non dobbiamo trasformarla in un cancro. Dobbiamo sconfiggerla e andare avanti senza paura!”