La Procura di Messina ha aperto l’ennesimo fascicolo d’inchiesta con l’ipotesi di reato della fuga di notizie, nell’ambito delle indagini in corso e in particolare per la cimice scoperta nell’ufficio del Pm siracusano Giancarlo Longo al quinto livello del palazzo di giustizia di Siracusa. Quattro tra cronisti, corrispondenti e responsabili di redazione sono stati ascoltati nei giorni scorsi come persone informate dei fatti.
Nell’ambito della stessa indagine, secondo le indiscrezioni trapelati dagli ambienti giudiziari e investigativi, sarebbe spuntata una pista che porta a dei “rapporti ravvicinati” tra alcuni personaggi collegati ai veleni alla Procura di Siracusa e al Vermexio e alcuni editori di testate giornalistiche.
Intanto, la Procura di Messina tira dritto sulle inchieste sul Caso Siracusa. Indagini scaturite a seguito di una serie di denunce contro magistrati siracusani, i pm peloritani vanno avanti speditamente nelle varie inchieste sfociate dapprima da un esposto recapitato a suo tempo al Csm e alla Procura peloritana da otto togati del tribunale di Siracusa e in seguito per una serie di dossier evidenziati che a vario titolo indicavano notizie di reato e dintorni nei confronti di magistrati e giudici in forza presso il palazzo di giustizia di Siracusa.
I fascicoli aperti s’incrementano dei casi che riguardano fascicoli d’indagine vecchi e nuovi contro la Pubblica amministrazione, dei fatti legati all’Open Land, alla Clinica Villa Rizzo, alla discarica Cisma e tanto altro ancora, ma anche per la posizione di vari personaggi e di alcuni periti. Così come su fascicoli d’indagine per il risarcimento dei danni contro il comune di Siracusa da parte dell’Open Land, oltre che dei rapporti “ravvicinati” tra imprenditori, avvocati e magistrati, collegati, tra l’altro, con alcuni tronconi d’inchiesta della Procura di Roma e di Milano. (@G.Pensavalli)