Niente registrazioni di Radio Radicale al processo Maniaci

Sorprende la decisione della seconda sezione penale del Tribunale di Palermo, presieduta da Benedetto Giaimo, di respingere la richiesta di registrazione audio avanzata da Radio Radicale per il processo che vede imputato, tra gli altri, il giornalista di Telejato Giuseppe Maniaci e che si aprirà il prossimo 19 luglio al Palazzo di Giustizia del capoluogo siciliano.  Nei confronti di Maniaci l’accusa è di estorsione nell’ambito di una più ampia inchiesta antimafia che ha portato, nell’aprile del 2016, all’arresto di 10 persone in provincia di Palermo.

“Dispiace prendere atto di questa censura – ha detto Andrea Tuttoilmondo, presidente regionale dell’Unci -. Auspico che si possa valutare diversamente l’istanza presentata dai colleghi di Radio Radicale. Per la rilevanza sociale di chi è coinvolto, consentire la registrazione di questo processo significa contribuire a realizzare pienamente quella missione di pubblico servizio che guida lo spirito di chiunque faccia informazione seria e con coscienza”. “Chiediamo ai giudici – ha osservato il Vice-Presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales – di rivedere la decisione accogliendo l’istanza di Radio Radicale. In questo modo si consentirà all’opinione pubblica di seguire in tempo reale lo svolgimento del dibattimento rispettando le posizioni dell’accusa e della difesa”.

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