ITET Tortorici, per l’ex Provincia non c’è sospensiva che tenga

Da Tortorici annunziano con gran risalto che gli studenti dell’ITET del comune nebroideo frequenteranno la scuola del paese anche a settembre. Decisione del Tar di Palermo con sospensiva dell’atto di natura regionale in tema di ridimensionamento scolastico e udienza tecnica di merito fissata per il gennaio dell’anno prossimo.

Esultano tutti, persino il cronista, che segue la vicenda dal dicembre del 2014 quando Filippo Romano, al tempo nelle vesti di commissario straordinario della provincia regionale, dichiarò urbi et orbi: “quella scuola costa troppo ( 90.000 euro annui, atto a firma dell’allora presidente Pippo Naro, ndr), la chiudo e basta”.

Il contratto con la famiglia Paterniti, proprietaria dell’immobile e, alla fine, disponibile a un ” costo zero” in nome dei superiori interessi cittadini? Carta straccia e via legali davanti ai giudici di Patti. Chi verga queste note due mesi fa , colloquiando con la dirigente dell’Istituto Superiore di Sant’Agata di Militello, venne a sapere che ” non più di otto o dieci iscritti avrebbero frequentato il plesso a mare perché il resto ha problemi seri a comprarsi persino un panino da un euro”.

Problema non da poco e si confidò in Renato Accorinti, che nella sua prima vita ha fatto il docente di educazione fisica in una scuola ad altissimo rischio, ma il sindaco della Città Metropolitana ha deciso di sfregiare la propria indole e obbedire al diktat del tutor Romano, oggi vice prefetto a Siracusa e commissario antimafia a Corigliano Calabro.

Dunque, ITET azzerato e resuscitato dal Tar? Non per l’ex Provincia regionale. Lo ha constatato il cronista che per un’ora ha bussato a quattro o cinque uffici di Palazzo dei Leoni per poi arrendersi di fronte alla versione sussurrata: “No, non è sospensiva, solo un’ordinanza e noi proseguiamo con l’operazione trasferimento suppellettili”. Lo dice il geometra Miceli dell’Ufficio Manutenzioni scolastiche, lo conferma a mezza voce l’Ufficio Legale e pure l’Ufficio Comunicazione. Poi , quasi a liberarsi del peso, ecco l’invito a contattare Anna Maria Daniela Tripodo, l’ex ” bambolina di Caltagirone, che ha un paio di incarichi di vertice anche in reggenza. Son le dieci. Il telefonino della signora è staccato. Ci provano i collaboratori della Tripodo. Inutile. L’Ufficio Stampa comprende e si immedesima: “Tireremo un comunicato per chiarire”. (@G.Pensavalli)

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