Imprenditori, pubblici funzionari e clan in un mix di connivenze che per anni hanno condizionato la vita pubbica di Messina. Sono 28 gli arrestati oggi nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Messina Sebastiano Ardita.
Tra gli arrestati anche Raffaele Cucinotta dell’ufficio urbanistica del comune di Messina. Per l’accusa era la talpa dei clan nelle gare per gli alloggi popolari.
All’appello mancano ancora due persone, irreperibili perché all’estero: l’ex presidente dei costruttori di Messina, Carlo Borella e il messinese Fabio Lo Turco, per il quale sono stati disposti i domiciliari.
In carcere Vincenzo, Benedetto, Pasquale e Antonio Romeo, Stefano Barbera, il geometra Biagio Grasso, Giuseppe Verde (32 anni), Marco Daidone (44), omissis, l’avvocato Andrea Lo Castro, il funzionario dell’ufficio urbanistica del comune di Messina Raffaele Cucinotta, il catanese Salvatore Galvagno di Biancavilla, i catanesi Carmelo Laudani e Vincenzo Santapaola, Roberto Cappuccio di Siracusa, il milanese Mauro Guarnieri, Antonio e Salvatore Lipari.
Domiciliari per Francesco Romeo, Italo Nebiolo di Chivasso, Salvatore Boninelli di Paternó, i messinesi Silvia Gentile (46), Stefano Giorgio Piluso (48), Maurizio Romeo (37), Gaetano Lombardo (41), Giuseppe Amenta (48), Lorenzo Mazzullo (52).