Incendi, sindacati: “governo regionale doveva programmare risorse per campagna anti incendio”

Il governo regionale avrebbe potuto, a prescindere dai ritardi dell’approvazione del bilancio, programmare prioritariamente le risorse per organizzare con uomini, mezzi e attrezzature la campagna antincendio e l’attività di pulizia dei viali parafuoco fin dai primi mesi dell’anno, invece ha lasciato i territori sguarniti di ogni risorsa nell’impossibilità di potere anche solo minimamente far fronte alle più elementari esigenze organizzative e di manutenzione”.

A dirlo Sabina Barresi, Nuccio Massimino e Nino Marino rispettivamente segretari i provinciali Fai Cisl, Flai Cgli e Uila Uil di Messina, in riferimento agli incendi divampati in diverse aree della provincia di Messina in questi giorni. “Non si ritiene che sia importante solo attenzionare i risultati di questi disastri ambientali, – proseguono i sindacati – ma che sia più utile far comprendere la necessità che non solo è ragionevole ma è anche indispensabile programmare e finanziare in tempo le attività di prevenzione incendi e di manutenzione del territorio.

Oggi è fin troppo facile accusare di latitanza la politica e la burocrazia, ma il disastro ambientale avvenuto nella provincia di Messina deve far emergere nella coscienza di chi è preposto a sovrintendere questa importantissima attività, che bisogna far in modo che ciò non avvenga mai più perché non vi può essere risarcimento alcuno, né individuazione di responsabilità, che possano ripagare la distruzione di vaste aree del nostro territorio con un danno socio ambientale immenso”.

Dopo le innumerevoli pressioni sindacali svolte ad ogni livello, l’attività di prevenzione incendi è cominciata a ridosso del 15 giugno in ogni caso, con alcuni giorni di ritardo; si deve inoltre evidenziare come molto spesso i lavoratori forestali sono stati avviati a lavoro come “guerrieri disarmati”, con gravi carenze di mezzi e attrezzature.

In questi giorni hanno fatto quanto era nelle loro possibilità, rischiando anche la vita, percorrendo tanti chilometri a piedi per spegnere i numerosi incendi che divampano in tutta l’isola.

Sono questi sacrifici encomiabili sul piano umano, ma quasi inutili sul piano dei risultati, in quanto mancanti di tutta l’attività preordinata a prevenire i disastri degli incendi . Sicuramente la casistica incendiaria è molto varia, tanti incendi che divampano in aree non demaniali, ma proprio per questo che Fai, Flai e Uila da tempo, con varie proposte, hanno avuto l’intuizione che l’attività di prevenzione e tutela deve essere svolta in tutto i territorio siciliano, anche fuori dai boschi”.

Emanuele Morabito

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