Non ce l’ha fatta Vincenzo Rizzo, il pensionato di Grammichele di 69 anni, aggredito la notte tra il 3 e il 4 dicembre da due giovani nel corso di una rapina in casa. Le conseguenze delle brutali percosse subite gli sono state fatali. L’uomo era conosciuto da tutti in città per il suo carattere mite e la sua generosità.
I due aggressori, Gianpaolo Di Stefano, 22enne, e Agrippino Leandro Strano, 23enne, entrambi del luogo, all’epoca dei fatti arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Caltagirone, unitamente ai colleghi della Stazione di Grammichele, con l’accusa di tentata rapina aggravata, sequestro di persona aggravato e lesioni personali aggravate in concorso, dovranno ora rispondere di omicidio preterintenzionale.
Di Stefano e Strano furono incastrati anche grazie all’ausilio delle videocamere di sorveglianza della zona, che ne registrarono i movimenti. I due, il 4 dicembre, alle 5:00 circa, bloccarono Vincenzo Rizzo, mentre si trovava in Piazza Dante, e lo costrinsero ad accompagnarli nella sua abitazione, dove i due attuarono un’aggressione da arancia meccanica: ripetutamente e brutalmente picchiarono il pensionato al fine di farsi consegnare il denaro di cui credevano disponesse. Fu messa a soqquadro tutta la casa, ma senza trovar nulla: i due quindi si diedero alla fuga.
Dopo un’approfondita attività di sopralluogo a cura di personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Catania, le indagini si concentrarono immediatamente sull’individuazione delle telecamere dei circuiti di videosorveglianza, in grado di riprendere le fasi iniziali dell’efferato reato, per poi culminare nella perquisizione delle abitazioni dei sospettati: dall’esito di questa articolata attività di imdagine si acquisirono gli elementi necessari ad avvalorare le responsabilità dei due aggressori in merito ai fatti contestati.
Vincenzo Rizzo fu trasportato, in gravissime condizioni, in elisoccorso all’ospedale Garibaldi di Catania, operato d’urgenza e ricoverato nella divisione di rianimazione in prognosi riservata. Da lì fu quindi trasferito al centro neurolesi “Bonino Pulejo” di Messina, dove è rimasto, lottando fra la vita e la morte, in stato vegetativo. Ma la gravità delle lesioni riportate non gli ha lasciato scampo: l’uomo è morto ieri per problemi cardiocircolatori.
Per i due autori della feroce aggressione, arrestati dai Carabinieri del Nucleo operativo di Caltagirone, si aprono le porte del carcere di Caltagirone con l’accusa di omicidio preterintenzionale. La posizione dei due indagati sarà al vaglio della Procura di Caltagirone nei prossimi giorni.