Dal Teatro Mandanici ai Teatri Antichi della Sicilia orientale. Da progetto speciale del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto a concerto-evento dell’estate. Dalla standing ovation che ha concluso lo spettacolo sul palcoscenico del Longano alle due date già fissate per agosto (il 3 a Catania e il 7 a Taormina).
Tra Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e Taormina Arte è stata firmata la convenzione che sancisce il “futuro prossimo” di “Un canto mediterraneo” nell’ambito delle manifestazioni finanziate dall’Assessorato Regionale al Turismo Sport e Spettacolo e finalizzate alla promozione turistica attraverso la circuitazione di produzioni teatrali. Se ne parlerà, nel dettaglio, alla conferenza di presentazione della nuova Stagione fissata per il 21 giugno alle ore 19 nel foyer del “Mandanici”.
Ideato dal direttore artistico del “Mandanici” Sergio Maifredi, “Un canto mediterraneo” vede Mario Incudine alla direzione e alla regia, Antonio Vasta maestro concertatore e Peppe Servillo special guest star. Al loro fianco, in un mix di atmosfere e sound, tre generazioni di artisti per più di cento partecipanti: tra loro, Faisal Taher, Anita Vitale, Stefania Patané, Antonio Puztu, Giorgio Rizzo, Antonio Livoti, Carmelo Imbesi, Carmen Zangarà, Pino Ricosta e Manfredi Tumminello, i quaranta allievi dei tre laboratori (laboratorio di canto, curato da Incudine con Vitale e Patané, laboratorio di percussioni, curato da Rizzo, e laboratorio di zampogna a paru, curato da Vasta), l’Orchestra popolare del Teatro Mandanici composta dal coro di voci bianche “I piccoli cantori” diretti da Salvina Miano, i Visillanti di Barcellona e di Pozzo di Gotto, il grande ensemble di Zampogne a paru, gli organetti di Pippo Benevento e Antonio Merulla.
“Le due date estive sono un riconoscimento importante”, commenta il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Roberto Materia. “Ma quel che mi preme sottolineare è che si tratta di un’opportunità straordinaria per valorizzare, promuovere e far crescere le eccellenze del nostro territorio, un obiettivo, questo, per il quale la Giunta ha lavorato fin da quando si è deciso che l’amministrazione comunale avrebbe gestito direttamente il Teatro della città”.
“Dal 2011 – spiega il direttore artistico Sergio Maifredi – lavoro ad un progetto legato al Mediterraneo, alle antiche storie, ai miti. Il progetto si chiama ‘un racconto mediterraneo’ e quando ho ascoltato le eccellenze musicali del territorio di Barcellona Pozzo di Gotto ho pensato – e ho poi proposto a Mario Incudine – di lavorare su un racconto di sonorità mediterranee. Il titolo è venuto immediatamente, da sé. Sarebbe stato ‘Un canto mediterraneo’ per esprimere un prolungamento dei miti della nostra cultura occidentale dalla parola alla musica. Le due repliche previste, in un contesto di così grande prestigio e nelle due location dei teatri antichi di Catania e Taormina, è qualcosa di cui siamo fieri e che ci emoziona. Rappresenta la condivisione di un risultato artistico di alto livello da noi prodotto, e naturalmente comporta un forte valore motivazionale per tutti coloro che hanno lavorato per cinque mesi a questo progetto”.
Ed ecco appunto che Mario Incudine e Antonio Vasta sottolineano ad unica voce l’importanza di questi due nuovi appuntamenti. “Crediamo che sarà una grande emozione riproporre ‘Un canto mediterraneo’ a Taormina e Catania. Sono due posti magici che rappresentano la cornice ideale per esaltare un’opera collettiva che fa della condivisione e dell’entusiasmo i suoi punti di forza. Ci aspettiamo un pubblico curioso e pronto a scoprire uno spettacolo sicuramente unico per sua stessa natura”.
Unico è infatti il percorso che ha portato alla realizzazione di “Un canto mediterraneo”. I 40 allievi dei tre laboratori sono confluiti a conclusione del percorso nello spettacolo. Si è quindi proceduto all’integrazione di questi giovani talenti con il coro dei Piccoli Cantori e i Visillanti di Barcellona e Pozzo di Gotto e con tutti gli artisti che fanno parte della ‘messinscena’. “Un lavoro collettivo e di enorme complessità”, dicono i maestri. “E mentre procedevamo all’allestimento diventava sempre più evidente che lo spettacolo avrebbe rappresentato un tributo all’integrazione, alla pace, alla fratellanza tra popoli e culture”. Tanto che, con selezione effettuata da Mario Incudine, Antonio Vasta e Giorgio Rizzo in collaborazione con Sergio Maifredi e con il presidente del Festival Sete Sois Sete Luas Marco Abbondanza, si è trovato il modo di premiare uno degli allievi dei laboratori: Daniele Merrino di Messina ha infatti vinto il Premio Sete Sois Sete Luas (Festival internazionale di musica etnica). Merrino suona fiati etnici (la zampogna su tutti come strumento caratterizzante) ed è stato premiato con una residenza di una settimana in Portogallo, entrando a far parte di un’orchestra giovanile di talenti di tutto il mondo guidata da un importante Maestro portoghese. Avrà quindi la possibilità di proporre alcuni brani della propria tradizione da arrangiare e da presentare in un concerto che sarà realizzato in Portogallo in due diverse città. “Per la carriera di un giovane è sicuramente una straordinaria possibilità di conoscenza, arricchimento artistico e condivisione del patrimonio musicale della word music”.