Un destino tragico per Gianni Casella, morto a soli 26 anni in Molise, a seguito di un terribile incidente mentre con la bici era andato a fare un giro in paese, Mirabello Sannitico, dove viveva con la nonna.
Figlio di una stimata famiglia di Taormina e studente universitario siciliano, si era trasferito in Molise per studiare, ma era sempre rimasto legato alla “sua” Taormina.
La sua vita è arrivata prematuramente alla fine dopo uno scontro contro un’auto, avvenuto nel pomeriggio di giovedì scorso: un tremendo impatto nei pressi del depuratore di Mirabello Sannitico che non gli ha lasciato scampo. Il ragazzo aveva riportato una grave lesione cerebrale dopo aver battuto con violenza la testa sul manto stradale e le sue condizioni erano subito apparse molto gravi. Dall’ospedale Cardarelli di Campobasso era stato subito portato al Neuromed di Pozzilli, in rianimazione.
La morte è sopraggiunta nella tarda serata di ieri, e i familiari con un atto di suprema generosità, pur nella disperazione per la perdita del loro figlio, hanno deciso di donare gli organi. Hanno raggiunto L’Aquila per il trapianto, trasportati da un’ambulanza della Croce Azzurra ed è lì che hanno compiuto un ultimo nobile dono per salvare altre vite con gli organi di una vita spezzatasi troppo in fretta.
«E’ una tragedia per tutta la comunità, soprattutto quando viene spezzata una vita così giovane», sottolinea Luciano Di Biase, il sindaco di Mirabello, il paese della madre di Gianni. Oggi, 4 giugno, alle 16 nella chiesa Santa Maria Assunta i funerali del giovane. Poi probabilmente la salma sarà tumulata a Taormina, la città siciliana in cui i genitori del 26enne vivono.
Sul fatto è stata aperta un’indagine per accertare eventuali responsabilità del conducente della vettura contro cui si è scontrato il 26enne. I Carabinieri stanno indagando sui fatti e secondo una prima ricostruzione il giovane avrebbe perso l’equilibrio mentre era in sella alla bici lungo la strada in discesa che proviene da Mirabello e sarebbe finito contro un’auto che stava sopraggiungendo dalla parte opposta e guidata da una donna.
Troppo violento l’impatto al suolo per il ragazzo, che ha subito un politrauma e ha dovuto affrontare 48 ore di agonia in ospedale, in cui la speranza già flebile di una ripresa si è dovuta piegare al cospetto di un quadro clinico gravissimo. Sgomento, incredulità e tanta tristezza in queste ore tra tutte le persone che, a Taormina come in Molise, hanno voluto bene a Gianni e che adesso si stringono attorno ad una famiglia affranta dal dolore.