“Nella ricorrenza della Festa della Repubblica desidero rivolgere, per il vostro tramite, un grato saluto a quanti svolgono pubbliche funzioni al servizio delle comunità, chiamati a tradurre la scelta repubblicana nell’esercizio quotidiano dei principi e valori costituzionali. Inizia così il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inviato ai Prefetti d’Italia, affinché se ne facciano interpreti nelle iniziative promosse a livello locale nella ricorrenza del 2 giugno.
“I valori che ci hanno unito il 2 giugno del 1946 continuano a guidarci per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un’Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all’interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare”.
“Riportare a nuova vita le aree devastate è una priorità nazionale che non può conoscere arretramenti”, è l’appello lanciato dall’inquilino del Quirinale ai sindaci delle cittadine colpite dal terremoto, a cominciare da quello di Amatrice, che saranno gli ospiti d’onore del consueto ricevimento nei giardini del Colle, nel pomeriggio, rivolto alle autorità.
Poi il messaggio al capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano: “Nel settantunesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana, rivolgo il mio saluto agli uomini ed alle donne delle nostre Forze Armate ed insieme a loro rendo omaggio ai tanti caduti lungo il difficile e sofferto cammino del nostro Paese verso la libertà e la democrazia“.
Alle 9.15 c’è stato l’alzabandiera all’Altare della Patria e l’omaggio del Presidente della Repubblica al Milite Ignoto.
Dalle 10 la consueta parata con 4.000 militari e civili.
Le Frecce Tricolori sorvoleranno l’area della cerimonia e, contemporaneamente, un’enorme bandiera italiana di 1.600 metri quadrati sarà stesa lungo il Colosseo.