Dalle prime ore di oggi personale della Dia di Messina, con il Centro Operativo di Catania, diretto dal 1° Dir. della Polizia di Stato Renato Panvino, sta eseguendo un decreto di confisca dei beni, emesso da Tribunale di Messina a conclusione del procedimento avviato con la proposta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale a firma del Direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla.
Ammonta a circa 28 milioni di euro il valore dei beni confiscati dalla Direzione investigativa antimafia, che ha messo i sigilli al patrimonio riconducibile a un noto imprenditore di Roccella Valdemone operante nel settore del movimento terra, della produzione del calcestruzzo e del comparto agricolo. Si tratta di Salvatore Santalucia, noto negli ambienti criminali come “Turi Piu”, considerato il tramite fra il clan dei Santapaola e quello dei barcellonesi.
Il provvedimento di confisca interessa aziende, terreni, fabbricati, veicoli e rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre 28 milioni di euro. L’attività imprenditoriale di Santalucia, secondo gli investigatori, era cresciuta in maniera anomale ed esponenziale tanto da guadagnarsi, nel periodo 2003/2010, la partnership con la società EOLO COSTRUZIONI S.r.l., impresa del Gruppo NICASTRI – riconducibile a Vito NICASTRI di Alcamo – leader in Sicilia nella realizzazione delle opere civili dei parchi eolici, considerato soggetto in strettissimi rapporti con il latitante Matteo MESSINA DENARO, e a cui è stato confiscato un patrimonio economico per oltre 1,5 miliardi di euro.
La confisca, del valore di 28,5 milioni di euro, riguarda quattro aziende agricole, 326 terreni tra Riccella Valdemone, Gangi e Castiglione di Sicilia, 23 fabbricati e 26 veicoli, oltre a conti e titoli finanziari.