.
“Lo strategico settore dell’edilizia del nostro territorio è passato dagli spot elettorali del defunto governo Renzi con la firma dei famosi “patti”, alle nomine di “amici e compagni” di Crocetta e al ridicolo “entro la prossima settimana” ripetutamente affermato dal duo Accorinti-Signorino”. Lo affermano in una nota stampa il segretario generale Uil Messina, Ivan Tripodi, e il segretario generale della Feneal-Uil Messina.
“Ormai le tavole rotonde, i convegni e le conferenze si sprecano, tutti a snocciolare numeri sconfortanti e dati allarmanti, spesso anche superflui, che fanno perdere di vista il vero ed unico obiettivo: dare risposte concrete e non più rinviabili agli oltre 7000 lavoratori edili messinesi e all’intero tessuto economico della città metropolitana. Si tratta, a scanso di equivoci, di lavoratori ormai perennemente disoccupati – aggiungono Tripodi e De Vardo –, poiché il settore delle costruzioni ha visto scomparire oltre 800 piccole e medie imprese edili che garantivano occupazione ai lavoratori del settore e a tutto l’indotto; aziende che occupavano oltre l’80% dei 7000 disoccupati edili e che assicuravano economia per un indotto che coinvolgeva ulteriori 3000 lavoratori. La realtà odierna è caratterizzata da un accesso al credito negato, da una insostenibile pressione fiscale, da una burocrazia che fa emergere l’inadeguatezza di alti dirigenti e da una mala politica che non risponde alle esigenze del territorio. Insomma, tutti elementi palesemente ostativi alla ripartenza della piccola e media impresa che potrebbe tradursi in vere risposte occupazionali”.
Inevitabile il riferimento al tanto decantato “Patto per Messina”. “Senza infingimenti, dobbiamo registrare che il roboante “Patto per Messina” porterà poco o nulla. Mancano i progetti esecutivi e, contestualmente, affiora l’assoluta inadeguatezza del governo regionale e dell’amministrazione comunale. La UIL e la FENEAL-UIL avevano salutato con soddisfazione le risorse e i progetti legati ai Patti, ma, oggi, con cognizione di causa, possiamo affermare che si è trattato di vuoti annunci, di passerelle e di mega-spot elettorali e, quindi, li possiamo definire ‘veri e propri pacchi per Messina’. In tal senso, riteniamo indispensabile un vero ed esigibile “Patto per Messina e per i lavoratori messinesi” che veda l’unità delle forze sociali, imprenditoriali ed istituzionali per realizzare, al di là delle chiacchere e degli slogan, azioni mirate a far ripartire il settore delle costruzioni, da sempre unico volano della nostra economia. Tenuto conto che è vi la totale assenza di progetti relativi a grandi opere o ad importanti infrastrutture, la ripresa passa necessariamente dal rilancio del settore dell’edilizia privata. Altresì, bisogna tenere conto che, purtroppo, sono davvero poche le aziende locali strutturate per competere nei grandi appalti. E, come se non bastasse, i pochi appalti pubblici aggiudicati nel nostro territorio sono diventati terra di conquista per imprese e aziende non messinesi. Contestualmente deve essere chiaro che i lavoratori edili non sono più disposti ad essere ‘prede’ per le tante imminenti campagne elettorali”.