di Gianfranco Pensavalli – Non è facile, neppure per il cronista che è avvezzo a fatti di notevole impatto, provare a spiegare il perverso circuito che sancisce una nuova morte per la povera Lorena Mangano e, al contempo, il funerale della giustizia a Messina.
Perché bisogna individuare un gip/gup come Salvatore Mastroeni che prima infligge 11 anni e zittisce mezza Italia che invoca una pena esemplare, poi fa passare 48 ore e spedisce il finanziare assassino Gaetano Forestieri, figlio di un apprezzatissimo ex maresciallo dell’Arma di Giostra e poi in forza alla Pg della Procura di Catania, in una comunità protetta.
E quì compare l’uomo della Misericordia, padre Pati. L’asse Mastroeni – Pati è in prima linea nella lotta alla solidarietà ma l’assist a Forestieri sembra eccessivo. Specie dopo le ” difese” di prima battuta. Certo, pesa – tantissimo- quel Salvatore Silvestro, ormai nella top five degli avvocati messinesi. I dubbi su certi meccanismi contorti restano intatti. Giusto condividerli con il web inferocito.