390′, ovvero sei ore e mezza di ritardo. E’ quanto accumulato ieri dal treno Intercitynotte Milano-Sicilia, il 35379, istradato via Tortona-Genova-Livorno e giunto a Messina alle 19,20 anzicché alle 12,45, come da orario.
Un viaggio che ha provocato le ire di molti viaggiatori che accusano Fs di mortificazione, indifferenza, incapacità e di fare anche uso disinvolto di di ” immorale gestione dello straordinario”, vista la bottiglietta d’acqua e il dolcino incartato offerto a Salerno ai poveracci che si son fidati.
Drammatica la storia di Michela Piazza: “Non avrei preso il treno ma ero reduce da un intervento ospedaliero a Varese e ho fatto di necessità virtù. Devo raggiungere Agrigento e ho chiamato mia sorella perché mi venga a prendere in auto a Termini Imerese”.
Le fa eco un signore diretto a Barcellona: “Straparlano di Ponte e idiozie varie. Sono stato in attesa del treno sei ore a Viareggio e non vi dico che gente c’è in stazione di notte”. Un altro viaggiatore racconta di disagi a La Spezia, dove ha trascorso all’addiaccio tutta la notte. ” Ho fatto il barbone…” La signora Michela aggiunge: ” Mia figlia ha chiesto notizie a Fs e le han chiuso il telefono in faccia”. Dunque, il treno doveva partire da Milano alle 20,10 di lunedì. Lo ha fatto con 4 ore di ritardo.
Eppure, RFI Lombardia comunicava. “Sta tornando progressivamente alla normalità, dalle 20.10, il traffico ferroviario sulla linea Tortona – Milano, rallentata dalle 17.20 per un inconveniente alla linea elettrica di alimentazione dei treni fra Locate Triulzi e Milano Rogoredo. I convogli in viaggio hanno registrato ritardi fino a 120 minuti, mentre due regionali sono stati cancellati e quattro limitati nel percorso”. Falso storico.
I manovratori della stazione di Messina collocano il ritardo di 390′ del treno 35379 al primo posto negli ultimi 5 anni ma lontanissimi dai record dei treni degli emigranti di anni fa. Il treno non è stato cancellato proprio per i disagi di alcuni viaggiatori con riprotezione su un Intercity proveniente da Roma e in leggero ritardo. (@Gianfranco Pensavalli)