Betaland Capo d’Orlando – EA7 Emporio Armani Milano 80-94(19-20; 45-40; 64-69)
Betaland Capo d’Orlando: Galipò ne, Ihring ne, Tepic 11, Iannuzzi 10, Laquintana 3, Nicevic 2, Kikowski 7, Delas 11, Diener 9, Donda ne, Ivanovic 16, Berzins 11. All: Di Carlo
EA7 Emporio Armani Milano: McLean, Fontecchio ne, Hickman 11, Kalnietis 13, Raduljica 14, Macvan 12, Pascolo 13, Tarczewski 2, Cinciarini 9, Abass 2, Cerella ne, Simon 18. All: Repesa.
In gara 3 dei quarti di finale playoff la Betaland Capo d’Orlando gioca ancora una volta alla pari con i campioni d’Italia in carica dell’EA7 Emporio Armani Milano, ma perde 80-94 non riuscendo a contenere a pieno gli ospiti nel secondo tempo. Priva di Dominique Archie, l’Orlandina ha tenuto botta e ha chiuso in vantaggio il primo tempo (45-40). Giovedì in gara 4 alle 20.30 altra opportunità per portare la serie a gara 5.
Un grande plauso alla gente di Capo d’Orlando che ha gremito il PalaFantozzi e incitato con lo stesso cuore che ha animato i ragazzi in campo. Giovedì sarà una nuova storia per tutti.
Simon apre la gara dalla lunga distanza, Delas a rimbalzo mette a referto i primi due in un caldissimo PalaFantozzi, Raduljica e Pascolo rispondono con la stessa moneta dalla parte opposta. Fallo antisportivo fischiato a Ivanovic al 2’ ed ancora Pascolo dalla lunetta porta sul 2-8 l’Olimpia. Ivanovic e Tepic fanno esplodere il PalaFantozzi con 5 punti ma Milano risponde ancora con il lungo della Nazionale e Hickman (7-13 al 5’). Raduljica segna ancora in area paladina, ma Capo d’Orlando riporta tutto in parità con le triple di Diener e Ivanovic ed il canestro in post basso di Iannuzzi (15-15). Berzins trova il primo vantaggio paladino dopo il tiemout di Repesa, Tepic continua il parziale di Capo dal post surriscaldando ancora di più l’atmosfera del palazzetto di Capo d’Orlando ma Cinciarini lo interrompe con la bomba dalla lunga distanza. Tarzcewski da sotto riporta avanti Milano per la fine del primo parziale: 19-20. Diener apre il secondo quarto con un canestro backdoor, le scarpette rosse rispondono con Kalnietis da 3 punti e con un gancio di Abass che obbligano coach Di Carlo al tiemout sul 21-25 al 13’. Laquintana ritrova la retina da 7 metri, Pascolo in appoggio al vetro, poi Diener in avvicinamento e Kikowski in reverse su rimbalzo in attacco danno il vantaggio a Capo d’Orlando a quota 28. Cinciarini dalla lunetta, Berzins al ferro e Simon dal posto si controsorpassano, fallo antisportivo fischiato a Tarzcewski: Delas fa 2/2 e dà il +1 a Capo (32-31) al 15’. Milano soffre a rimbalzo l’energia dell’Orlandina e dopo un 2/2 dalla lunetta di Berzins, al terzo rimbalzo offensivo, è Ivanovic a fare esplodere il PalaFantozzi con una tripla da 7 dopo un’altra carambola offensiva catturata dal lungo lituano. È Simon a trascinare Milano in questo frangente: ai liberi è impeccabile, ma segna anche dal piazzato. L’Orlandina risponde con lo step-back di Tepic dall’angolo, due liberi di Ivanovic e un appoggio spalle a canestro di Iannuzzi: al 19’ è 43-40 e Repesa ferma la gara per parlare con i suoi. Serve a poco, perché Nicevic dalla sua mattonella fissa il punteggio sul 45-40 all’intervallo lungo.
Delas spalle a canestro apre il secondo tempo, Pascolo in avvicinamento al ferro e Raduljica con 3 punti di fila riavvicinano Milano al 47-45. Capo d’Orlando non segna più, così coach Di Carlo chiama timeout per discuterne in panchina al 23’. Raduljica trova la parità a quota 47 in uscita dal minuto, Berzins risponde con la tripla centrale e una schiacciata che fanno esplodere il PalaFantozzi. Hickman da 3 segna il 52-52 (25’), Iannuzzi in lunetta è un orologio svizzero, Pascolo al ferro poi ancora Hickman con un 2+1 e Simon in gancio danno il +5 all’Olimpia. Kikowski e Ivanovic da 3 punti riportano a -1 Capo d’Orlando. Tepic e Raduljica si annullano. Ancora il lungo di Milano realizza un “and one” per il 62-66 esterno (28’). Delas fino al ferro, Hickman in fade away e Macvan fa 1/2 dalla lunetta per il 64-69 di fine quarto.
Iannuzzi segna i primi due punti dell’ultimo parziale, Delas lo imita, Hickman da 3, ancora Iannuzzi in transizione così come – dalla lunga distanza – Kalnietis. Dopo 34’ il distacco rimane invariato: 70-75. Delas dalla lunetta fa 1/2, ancora Kalnietis da 3 per il 71-78, timeout Di Carlo. Macvan da 3 regala la doppia cifra di vantaggio all’Olimpia, Ivanovic dalla lunetta non sbaglia (73-81) ma ancora l’ala dei Campioni d’Italia trova il +11 (73-84) al 37’. Diener ai liberi è impeccabile, Simon e Kalnietis in avvicinamento al ferro: 75-88 e ultimo timeout di coach Di Carlo. L’Orlandina risponde alla sollecitazione della panchina: Tepic in uscita dal minuto segna dall’angolo, Kikowski ruba e va in contropiede per il -8. Stavolta è Repesa a chiamare timeout. Cinciarini mette a referto due punti che fanno malissimo in jump, Macvan di fatto chiude il match prima che Kalnietis fissi il punteggio sul 80-94 finale.
DICHIARAZIONI
Coach Gennaro Di Carlo: «Abbiamo cercato di mettere un po’ paura a Milano e credo che per tre quarti ci siamo riusciti. Sono orgoglioso di quello che la squadra ha fatto in campo oggi e in generale in queste due prime gare. Se qualcuno mi avesse detto che saremmo tornati a casa con una vittoria mi sarei ubriacato per una settimana, dunque, torniamo a casa convinti di aver dato tutto quello che potevamo dare. Adesso la serie si sposta già a Capo d’Orlando, cercheremo di ritornare a Milano, provando a vincere una delle due a Capo. Ci prepareremo per questo, sappiamo che Milano secondo me sta crescendo. Però venderemo cara la pelle, si è visto anche stasera, vogliamo dare filo da torcere a Milano. La nostra è una squadra che ha carattere, il nostro lo faremo sempre. Stasera abbiamo dovuto fronteggiare l’assenza di Archie, che per noi è chiaramente molto importante, ma Berzins ha dimostrato di essere un ragazzo con tanto cuore e ha fatto una grande partita dopo un infortunio grave in stagione. La consapevolezza c’è, ma non dobbiamo mai perdere di vista che giochiamo contro Milano. Siamo determinati nel cercare di fronteggiare una squadra tosta come l’Olimpia sapendo che abbiamo dei limiti. È chiaro che cerchiamo di nasconderli quelle che sono le nostre debolezze ed esaltare i nostri punti fi forza. Mi auguro di poter tornare qui ancora. Penso che Milano ha giocatori importanti, gente che calca i parquet d’Europa da tanto tempo. Ci aspettavamo la loro reazione, il loro orgoglio, ma volevamo tenere Milano sempre a contatto sperando di creargli ansia. Siamo stati in partita per più di tre quarti di gara, poi le energie sotto canestro sono venute meno per noi. Li la partita si è spezzata e non siamo più riusciti a rientrare».