Pallanuoto femminile. Ecco la verità sull’addio di Silvia Bosurgi

Il cronista ci ha messo un bel po’, diciamo sei mesi ( come per le inchieste giudiziarie più complesse), per scoprire il motivo che ha provocato la rottura del rapporto tra l’olimpionica e capitana della Despar Waterpolo Messina , Silvia Bosurgi e la società, con l’allenatore Mirarchi che fa la vittima,preferisce castrarsi, sportivamente parlando, perché , a mercato chiuso, non potrà sostituire la più grande campionessa dello sport messinese. Il tabellino chiave è questo ( l’Unipol Sai) , ovvero le ammesse alla Finale di Coppa Italia.

MESSINA-L’EKIPE ORIZZONTE 11-13

WATERPOLO MESSINA: Ventriglia, Begin 1, Gitto 4, Chiappini 1, Morvillo, Radicchi, Kuzina 3, Lopes, Marchetti, R. Aiello, Arruzzoli, Bosurgi 2, Laganà. All. Mirarchi

ORIZZONTE: Jovetic, Santapaola 5 , Garibotti 2 (1 rig.) , Sapienza, Cavallaro, Grillo, Palmieri, Marletta 3, G. Aiello, Casabianca, Buccheri 1, Lombardo 2, Schillaci. All. Miceli

Note: parziali 3-1, 4-3, 2-6, 2-3. Uscita per limite di falli Radicchi (M) nel quarto tempo. Sup. Num: Messina 3/7 e Orizzonte 7/7 + un rigore. E’ l’ultima apparizione della Bosurgi in vasca. Poi il misterioso no alla trasferta in Champion League, i silenzi e tante altre operazioni che fanno a pugni con la cultura dello sport .

SILVIA BOSURGI E FELICE GENOVESE La Bosurgi dopo le gare di novembre , da capitana difenderà la squadra dalle ire del presidente Felice Genovese, andato ben oltre il consentito per la prestazione delle ragazze , che passarono il turno a fatica. E si arriva all’oggi con ” zero tituli” e l’affronto della finale scudetto negata sempre dall’Orizzonte. Nessuno è stato capace di ricucire e si è preferito buttare a mare la stagione. Il terzo posto finale e l’accesso in Europa minore non sanano il passato.

@G.Pensavalli

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