Marta Russo? No, la vittima predestinata era una ragazza messinese, ci fu uno scambio di persona. Si tratta di una persona che si presentò agli inquirenti romani allarmata: disse di vivere sotto protezione e di aver dovuto lasciare lo Stretto per Roma, dove studiava alla Sapienza e aveva ricevuto minacce di morte. Era bionda, proprio come Marta Russo. La ricostruzione è del giornalista Vittorio Pezzuto, che con un libro coraggioso ripercorre quella tragica storia e mostra pagina dopo pagina come sia stata costruita una verità di comodo. Il libro si intitola Marta Russo. Di sicuro c’è solo che è morta. Una frase giù utilizzata per l’omicidio di Salvatore Giuliano. (https://www.amazon.it/MARTA-RU
E’ il 9 maggio del 1997 e Marta Russo, studentessa ventiduenne di Giurisprudenza dell’Università di Roma La Sapienza, venne raggiunta da una pallottola calibro 22 alla testa mentre camminava lungo un vialetto della Facoltà. Morì 4 giorni dopo. Il caso (giudiziario e mediatico) si chiuse nel 2003 con la condanna a 5 anni e 4 mesi per omicidio colposo per il dottorando di filosofia del diritto Giovanni Scattone e a 4 anni e 2 mesi per favoreggiamento per il collega Salvatore Ferraro. (@G.Pensavalli)