Il tribunale di Reggio Calabria ha inflitto 4 anni e l’interdizione dai pubblici uffici all’ex procuratore aggiunto di Messina Pino Siciliano, accusato di violazione di segreto d’ufficio. in merito alla vicenda del lodo Impregilo-Comune di Taormina.
Il magistrato è stato ritenuto colpevole di tentata concussione nei confronti dell’ingegnere Sebastiano Spampinato, manager dell’impresa catanese impegnato nel progetto di rivalutazione dell’ex Hotel Castellammare, e di indebita induzione nei confronti dell’allora commissario di Taormina, Antonino La Mattina. Il magistrato ha incassato l’assoluzione per le altre accuse contestate, dalla tentata concussione alla rivelazione dei segreti d’ufficio, relativamente alla vicenda della ZPS a Messina, l’ex Molini Gazzi e per il capitolo universitario.
“Dopo cinque lunghi anni di processo – ha dichiarato il difensore di Siciliano, l’avvocato Nino Favazzo – possiamo ritenerci soddisfatti per il risultato ottenuto. A fronte di ben sette originari capi di imputazione – in relazione ad altri si era già pronunciato con sentenza di proscioglimento il Gup – il Tribunale di Reggio ha assolto il mio assistito dalle due più gravi contestazioni di concussione consumata e da ben tre reati minori, pronunciando condanna solo per le due ipotesi di concussione tentata, peraltro riqualificando in termini di induzione indebita la condotta ai danni del commissario La Mattina. Proprio in relazione a tale ultima imputazione, che ha ad oggetto fatti comunque coperti da prescrizione, la sentenza si pone in stridente ed insanabile contrasto con quella di assoluzione, per insussistenza del fatto, pronunciata dal Gup di Reggio, in sede di giudizio abbreviato, nei confronti dei coimputati Occhipinti e Caudo. Attendiamo il deposito della motivazione per impugnare la sentenza, con la certezza di ottenere, in sede di appello, la assoluzione di Pino Siciliano, anche dalle due contestazioni per cui vi è stata condanna”. (foto di Enrico Di Giacomo)