di Gianfranco Pensavalli – Fabio Processo, presidente del Collegio del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, ha assolto tutti gli imputati di abuso d’ufficio per il Parco Commerciale di contrada Siena con la formula “perché il fatto non sussiste”.
Un processo accidentato. E’ il 2014 rocesso e l’allora presidente Maria Tindara Celi si astiene per una possibile incompatibilità. Il collegio di difesa aveva sottolineato anche una incompatibilità legata alla presenza in consiglio comunale del marito Paolo Calabrò, capogruppo dell’Udc, considerato che il Comune si era costituito parte civile nel procedimento.
E che dire della decisione dell’ex sindaco Maria Teresa Collica di esprimere il suo voto in fase di approvazione della delibera di giunta con cui si affidava l’incarico al legale Alessandro Vitale per la costituzione di parte civile del Comune, quando lo stesso ex primo cittadino era stato uno dei firmatari della denuncia, presentata dall’associazione Rita Atria con cui si chiedeva l’apertura di un’inchiesta sulla gestione della procedura di approvazione del piano particolareggiato per la costruzione del Parco Commerciale in contrada Siena, in cui era coinvolta la società Dibeca Sas, che fa riferimento all’avvocato Rosario Pio Cattafi.
Il processo, insieme all’avvocato Cattafi, ha visto imputati: l’amministratrice della società immobiliare Dibeca, Ferdinanda Corica; i soci dell’immobiliare, la sorella e il figlio di Cattafi, Maria Idea Cattafi, e l’avvocato Alessandro Cattafi; il dirigente pro-tempore del VII Settore di Palazzo Longano, ingegnere Orazio Mazzeo, rup del procedimento e del Prg, nel frattempo deceduto e per il quale, la scorsa udienza, è stato chiesto lo stralcio; i progettisti che hanno redatto ed elaborato il Piano particolareggiato, gli architetti Mario e Santino Nastasi; il professore Giuseppe Gangemi, progettista del Prg e l’ingegnere Giovanni Cattafi.
Il Tribunale di Barcellona li ha scagionati dall’accusa di abuso d’ufficio che era stata ascritta anche al tecnico di fiducia della società committente, la “Gdm Spa”, il geometra Filippo Leopatri di Reggio Calabria, unico assolto con la formula “per non aver commesso il fatto”, ed i cinque componenti della soppressa Commissione edilizia urbanistica comunale del tempo, Giovanni Milone, Santi Sottile, Sergio Valenti, Antonio Raimondo, Franco Barbera.
Le richieste del PM Alessandro Liprino sono state totalmente disattese visto che aveva avanzato richieste per la condanna a 2 anni di reclusione per concorso in abuso d’ufficio nei confronti dell’avv. Cattafi e dei progettisti che hanno redatto ed elaborato il Piano particolareggiato, gli architetti Mario e Santino Nastasi; il prof. Giuseppe Gangemi, progettista del Prg e il collega Giovanni Cattafi, anch’essi indicati al pari degli altri professionisti quali progettisti del Parco commerciale anche se per “incarico non formalizzato”. Stessa richiesta era stata formulata per i cinque componenti della soppressa Commissione edilizia urbanistica comunale.
La pena minore di 1 anno e 4 mesi di reclusione, sempre per concorso in abuso d’ufficio, era stata chiesta per l’amministratrice della società immobiliare “Di.Be.Ca.” della famiglia Cattafi, Ferdinanda Corica; per i soci dell’immobiliare “Di.Be.Ca. sas”, per la sorella e il figlio di Cattafi, Maria Idea Cattafi e Alessandro Cattafi.