Tragedia Targa Florio: eseguita l’autopsia, restano gravi le condizioni di Gemma Amendolia

E’ stata eseguita nel pomeriggio di ieri l’autopsia sul corpo di Mauro Amendolia, il 53enne pilota messinese morto venerdì mattina durante la tera prova speciale della prima tappa del rally Targa Florio, valido per il campionato italiano.

Nel tragico incidente, in un tratto rettilineo della provinciale 54, ha perso la vita anche il commissario di percorso Giuseppe Laganà, colpito dalla Mini Cooper. Ad indagare sul caso il pubblico ministero della procura di Termini Imerese Paolo Napolitano, coordinato  dal procuratore di Termini Imerese Alfredo Morvillo: i risultati dell’autopsia potranno chiarire se a provocare l’uscita di strada sia stato un malore del pilota o se questi sia morto per i traumi dell’impatto con il terrapieno. Non verrà invece effettuata l’autopsia sul corpo del commissario Laganà.

Ancora incertezze sulla la dinamica dell’impatto, e su quale ruolo abbiano avuto le condizioni ambientali e le condizioni dell’asfalto lungo il tratto in cui la vettura ha perso aderenza, andando fuori strada. I carabinieri hanno effettuato tutti i rilievi e sono stati acquisiti anche i filmati registrati dalla camera piazzata a bordo, oltre alla telemetria. La Procura potrebbe, nei prossimi giorni, affidare un incarico di consulenza per ‘leggere’ tutte queste informazioni. Al momento il fascicolo e’ il cosiddetto “modello 45″, cio’ per consentire tutti gli atti preliminari e acquisire tutte le informazioni e verificare eventuali responsabilita’ anche penali.

Continuano ad essere gravi le condizioni di Gemma Amendolia, la figlia 27 anni del pilota, che al momento dell’incidente era il navigatore dell’equipaggio. La giovane è ancora in coma nel reparto di rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo. Oltre ai traumi addominali, a diverse fratture, continua ad esserci un edema cerebrale.

“Permane il coma profondo – si legge nel bollettino medico – e la paziente è mantenuta in narco-sedazione. I parametri emodinamici sono stabili. Le lesioni addominali risultano al momento stabilizzate. Permane il monitoraggio dei parametri vitali”.“

 

 

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