Bugie di Stato a Messina. Il cronista ha verificato in Tribunale che giorno 28 aprile il GOT Latorre deciderà in merito al ricorso della GMC su quanto il Comune dovrà sborsare per non aver ottemperato alla sentenza del CGA sull’immobile da destinare a PalaGiustizia bis.
E’, dunque, clamorosamente falso quanto ribadito a più voci che il contenzioso sia stato chiuso con una transazione. E’ la più plateale delle dimostrazioni di quel che si racconta alla gente è roba inveritiera, con contorno di giornalisti codini e incapace di raccontare il vero.
A tutelare la GMC è l’avvocato Giuseppe Di Pietro, indignato per la piega presa sul piano mediatico ma assertore che i processi si fanno in tribunale.
Il Comune di Messina è tutelato da Mariangela Ferrara, che non si è mai sognata di fare una transazione per il semplice motivo che quegli otto milioni di euro non sono nella disponibilità del Comune. Che, a questo punto, ha fatto votare bilanci farlocchi.
Davvero tutto da codice penale “in doppio petto”. Il protocollo d’intesa per il PalaGiustiziabis e il DMML ha quattro firme in calce: Gioacchino Alfano per il Ministero della Difesa, Gioacchino Natoli da Patti per il Ministero della Giustizia, Roberto Reggi per l’Agenzia del Demanio e Renato Accorinti per il Comune di Messina. E sette pagine che nominano la Caserma Scagliosi e l’area definita come Comprensorio Magazzini Gazzi. (@Gianfranco Pensavalli)