La Dia di Catania, collaborata dalla sezione operativa di Messina, sta eseguendo un decreto di sequestro beni emesso dal Tribunale della Città dello Stretto, su proposta avanzata dal direttore della Direzione investigativa antimafia nei confronti di Giuseppe Pruti, ritenuto a capo della cosca di Cesarò, federata con il clan catanese “Santapaola-Ercolano”, operante nel territorio dei Nebrodi.
Il provvedimento riguarda imprese, di cui l’indagato risulta disporre direttamente o indirettamente, operanti prettamente nel settore agricolo e nella ristorazione, numerosi terreni agricoli, fabbricati ubicati a Cesarò (Messina) e Catania, diversi veicoli, centinaia di titoli ordinari Agea e rapporti finanziari in corso di quantificazione.
Il sequestro è stato eseguito su richiesta del direttore della Dia in sinergia con la procura distrettuale Antimafia è stato emesso dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione. Grazie al noto protocollo Antoci, la prefettura di Messina aveva interdetto dall’acquisizione di terreni tutti i familiari di Pruiti che ne avevano fatto richiesta.
Un grosso affare quello dei fondi europei per gli agricoltori – che fruttava addirittura un milione di euro l’anno senza spese e senza alcun rischio – frenato dal sindaco di Troina Fabio Venezia e da Antoci, entrambi vittime di minacce e di agguati dopo aver chiesto alla prefettura di Messina le verifiche antimafia sui titolari dei controlli.