Alla luce delle notizie di agenzie di stampa che continuano a richiamare l’ipotesi di un hot spot a Messina, l’amministrazione comunale intende ancora una volta fare chiarezza.
Il sindaco, nel suo ultimo viaggio a Roma, giorno 15 marzo, ha avuto modo di incontrare il capo di gabinetto del Ministro degli interni, il prefetto Morcone, a sua volta capo del dipartimento delle libertà civili, fino a poche settimane fa.
Durante l’incontro, il sindaco, ha ribadito la contrarietà dell’amministrazione al modello Hot spot. Infatti, l’accoglienza che la città promuove da tempo è una accoglienza diffusa rivolta ai processi inclusivi che restituiscono a chi arriva nella nostra città dignità al proprio progetto migratorio e al principio di autodeterminazione.
L’amministrazione mette in discussione il modello di “non-accoglienza” dell’hot spot, i cui fenomeni degenerativi sono sotto gli occhi di tutti: grandi numeri con inevitabili tempi di permanenza, privazione della libertà individuale, ulteriori traumi per persone che hanno già subito violenze e sofferenze fisiche e psicologiche. L’impegno ad investire nel Sistema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar) vuole caratterizzare il dovere di accoglienza che l’amministrazione ha sposato. In tal senso, rifiuta non solo l’ipotesi della presenza di un hot spot nella nostra città, ma l’approccio all’accoglienza che lo sottende.
Pertanto, l’amministrazione pur ribadendo di non aver ricevuto alcuna comunicazione, né dal Ministero, né dalla locale prefettura, manda alle autorità competenti un messaggio chiaro che non lascia spazio ad alcun fraintendimento.