Custodi museali, il Sadirs contro “Le Iene”: “immagine distorta”

Il Sadirs (Sindacato autonomo dipendenti regionali) non ci sta. E, in una nota, punta il dito sull’ex assessore Sgarlata e ribatte alle accuse formulate ai dipendenti dal servizio trasmesso da “Le Iene”, dal titolo “La casta dei custodi”.
“Il servizio giornalistico – afferma la nota – ha dato una immagine “distorta” della realtà della situazione dei Beni culturali in Sicilia, fornendo (vogliamo sperare in buona fede) una
serie di numeri non corrispondenti al vero, e soprattutto, grazie all’ex Assessore Mariarita Sgarlata, sono stati “imputati” i vari disservizi di tale importante Assessorato, non a chi lo ha “gestito” (male) ma addirittura ai dipendenti! E ciò non ha certo reso giustizia alla verità.

Nel servizio si parlava di 60 custodi operanti nella Casa Natale di Luigi Pirandello di Agrigento. Ciò non corrisponde affatto al vero. Infatti i circa 60 “dipendenti” a cui si fa “artatamente” riferimento, sono i dipendenti dell’intero ex Servizio Biblioteca/Museo Regionale “Pirandello” (oggi confluito nel Servizio del Polo Museale di Agrigento).

Mentre gli operatori di Custodia e Vigilanza sono in totale (per la Casa Natale) solamente 12 + 2 operatori con i benefici della Legge 104/92. E’ bene spiegare che essendo operatori in servizio H24, per legge, i lavoratori che assicurano i turni di notte hanno diritto, come per tutta Italia e per tutti i comparti del Pubblico Impiego, ad un giorno di riposo, per cui il servizio di custodia e vigilanza necessita di un numero congruo di “lavoratori” tali da consentire l’avvicendamento dei turni e garantire il servizio ininterrottamente, appunto così come previsto dalle vigenti normative.

E’ altresì utile – continua il sindacato –  ai fini di una sana informazione, evidenziare che i servizi di custodia e vigilanza, sono concertati attraverso dei numeri di minimi e massimi, in ottemperanza alle norme di Sicurezza in tema di Beni culturali e del patrimonio artistico culturale.
Far passare il “messaggio” che non ci sono i soldi per sostituire le lampadine per colpa dei “custodi” a cui va corrisposto lo stipendio (coerentemente al diritto della retribuzione), appare proprio come mero atto di pirateria mediatica. La colpa della mancata assegnazione di somme per far fronte alle innumerevoli “deficienze” logistiche e strutturali dei siti museali (mille volte denunciate dal Sadirs) non può farsi ricadere pretestuosamente sul personale ed in particolare sui custodi!

E’ del tutto evidente, che la responsabilità non può che essere in capo alla (cattiva) politica e a quei (cattivi) Dirigenti della Pubblica Amministrazione! E’ ridicolo addossare la responsabilità del cattivo funzionamento dell’Assessorato in questione (e della Regione Siciliana in generale) al personale di custodia addirittura definendoli “CASTA”.
Addirittura vedere la ex assessora ai Beni culturali Mariarita Sgarlata, salire sul pulpito e dare “lezioni” di “giustizialismo” al di fuori delle regole democratiche è stata una
vera e propria mortificazione dell’intelligenza dei Siciliani. Non si possono sentire le affermazioni della Sgarlata, accusare di “detenzione” di un ruolo politico i “custodi” (dipendenti pubblici massacrati dalla inefficienza della classe politica siciliana e dati in pasto alla gogna mediatica), quando è risaputo che sono proprio le nomine politiche e degli alti burocrati, che vengono operate solo ed esclusivamente grazie all’appartenenza della maglia politica! Altro che i “custodi” ed i dipendenti regionali in generale!

Anche la norma da poco recepita in Sicilia di poter disporre dei trasferimenti del personale entro 50 chilometri non è affatto una prerogativa o peggio un privilegio dei dipendenti siciliani, ma è la stessa norma che vale nel pubblico impiego di tutta Italia! Qual è lo scandalo?”

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