Con un post pubblicato sul suo profilo Facebook e sul suo sito internet, Antonio Ingroia spiega di voler “sgomberare il campo da falsità e inesattezze” da quando si è diffusa la notizia dell’indagine della procura di Palermo sui rimborsi spese e indennità ricevuti come amministratore unico della società regionale Sicilia e-Servizi.
“Tra tante inesattezze e omissioni, non sono mancate anche alcune vere e proprie falsità diffamatorie, per le quali – scrive – agirò per vie legali. Ribadisco che le cifre pubblicate da alcuni organi di informazione non corrispondono al vero”.
“E’ falso e diffamatorio – aggiunge l’ex Pm – sostenere che io mi sarei ‘regalato’ per due volte ‘una maxi-indennità di risultato’ da 117 mila euro. Quelle indennità (tutt’altro che maxi, perché lorde, vanno considerate in misura ben inferiore alla metà del totale) mi spettavano per legge e mi sono state riconosciute dall’assemblea dei soci per i risparmi che la mia gestione ha fatto conseguire alla Regione siciliana”.