10 marzo 2017 si è conclusa la mostra di Francesco Guadagnuolo, in occasione della Festa della Donna con l’attrice messinese Maria Grazia Cucinotta che è stata ospite all’istituto “Giacomo Matteotti” nella città di Aprilia invitata dal Maestro Francesco Guadagnuolo.
L’attrice, nota per la partecipazione ad opere di volontariato e per essere Presidente dell’Associazione “Io non ho paura”, ha fatto da madrina alla presentazione dell’opera-installazione “ Femminicidio, quel che resta per non dimenticare” del Maestro Guadagnuolo dedicato a tutte le violenze che hanno subito le donne.
Nell’aula “Duilio Cambellotti” gremita in maniera esponenziale, Francesco Guadagnuolo ha voluto sensibilizzare ragazzi e ospiti della Città a favore della lotta contro la violenza sulle donne. Con questo obiettivo si è scelto di presentare la mostra informativo-educativa-culturale presso una Scuola del Lazio. Hanno partecipato la Dott.ssa Anna De Fazio – Vicepresidente dell’Associazione “Io non ho paura” e la Dott.ssa Francesca Malatacca, Psicologa e Psicoterapeuta, in qualità di Direttore Scientifico dell’Associazione.
Dopo aver ringraziato gli ospiti, il Maestro Guadagnuolo ha cominciato ad illustrare la sua opera tutta incentrata interno al dramma della donna. Una testa spoglia, di colore blu che si contrappone al cuore rosso che si scontra con un viso incerto e sospeso. I colori evidenziano la drammaticità della circostanza.
Gli oggetti che si trovano intorno al busto sono tutti intrisi di valore simbolico, il teschio rosso che separa il rosso della scarpe, ormai da tempo simbolo della violenza sulle donne. L’artista vuole fare in modo che le nuove generazioni capiscono e crescono nell’importanza dell’altro sesso e della vita in generale. L’attrice si è intrattenuta con i ragazzi parlando dei pericoli che possono andare incontro gli adolescenti e indirizzare un bel messaggio sulla libertà e contro ogni forma di violenza. «…Bisogna parlare, – ha detto Maria Grazia Cucinotta – tenere dentro le cose non risolve i problemi e soprattutto non aiuta. Le persone che subiscono violenza/bullismo, la maggior parte hanno paura di parlare, perché hanno paura di morire di subire altra violenza quindi dobbiamo essere noi ad aiutare queste persone a risolvere il problema portandole a parlare a denunciare a fare rete…».
La Dott.ssa Malatacca ha rivolto un grazie al Prof. Guadagnuolo per la sua altissima sensibilità, per avere voluto fortemente questa giornata e poi si è così espressa: «Appena siamo arrivate con Maria Grazia ci ha portate qui davanti al suo capolavoro ed io ancora una volta, perché già mi era successo al CONI, di fronte all’altra opera, sono commossa e ho la voce spezzettata dal pianto nel vedere questa grande opera d’arte nella quale ho visto immediatamente tutte le vite spezzate delle mie pazienti. Voi dovete sapere che io sono Psicoterapeuta. Lavoro molto su quello che è tutto l’immaginario, tutto il panorama femminile e sono venute da me tantissime donne che sono state abusate, violentate e con conseguenze piscologiche devastanti quali per es. l’infertilità, cioè non riescono ad avere le gravidanze, oppure non riescono ad avere relazioni affettive stabili, non riescono ad inserirsi in un posto nella società quindi ancora una volta il Prof. Guadagnuolo commuove con le sue opere, attraverso questi oggetti e questa donna trattata come un nulla dalla quale sprigiona dolore. Quando mi sono avvicinata mi si è arrestato il cuore di nuovo, il Prof. mi chiedeva: Le piace dottoressa? Ed io ero proprio addolorata di fronte a questo manichino, a questa donna. Quello che io vorrei dirvi è che la violenza in genere non va mai bene e la parola opposta alla violenza è l’AMORE».
Maria Grazia Cucinotta alla fine si è intrattenuta con i giovani allievi mostrandosi generosa e disponibile con tutti, la manifestazione ha riscosso una travolgente acclamazione.