G7 a Taormina, chi è coinvolto negli affari da 45 mln di euro e chi no

di Gianfranco Pensavalli – Visto che questurinprefettizi di Messina hanno deciso di negare tutto il possibile sul G7 a Taormina il cronista, quasi con il gusto di un Virgilio sadico dell’informazione, squarcia il velo di ottusità e ipocrisia.

Ci son 45 milioni, nevvero? Una parte degli appalti son di Stato: l’ingegner Salvatore Manzi (è solo un caso che abiti a Firenze), Fabrizio Fitto, nipote dell’ex ministro Raffaele, la signora Maria Braccone, parecchio vicina alla ministra Lorenzin; Michele Patano, appena condannato a otto mesi per appalti pilotati nel leccese; e ci sarebbe dentro gente collegata al famigerato Fausto Giacchetto. Tutto ok per Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana) ma l’After è andata al Tar per concorrenza sleale.

25 milioni sono stati destinati ai servizi vari, dai catering a chi deve far divertire gli ospiti. I giapponesi faranno da loro. Saranno circa duecento, con i giornalisti che pretendono una sala stampa tutta per loro.

I cronisti attesi saranno poco più di duemila e l’unico dato certo è che gli Usa spediranno 500 uomini e donne, hanno requisito il possibile tra Taormina e Cannizzaro, Trump arriverà a Sigonella con l’Air Force presidenziale già la sera del 25 maggio, poi due elicotteri più due di scorta verso una delle due piste che il prefetto Carpino ha fatto requisire.

Le altre delegazioni viaggeranno sui 100 uomini e donne. Tutto ruoterà sul San Domenico.

C’ è maretta tra i 210 proprietari di B&B, ovviamente esclusi dall’evento. E molti albergatori son convinti che senza Putin il guadagno futuro sarà zero. Perché il crollo dei russi come arrivi e presenze è quello che fa più male oggi, seppur a fronte di oltre un milione di presenze turistiche accertate nel 2016.

Si è già detto sul fatto che non ci sono opere di compensazione, che per la A18 ci sono zero euro, che al Teatro antico sbaraccheranno tutto – granitari in testa- che il PalaCongressi è sempre senza agibilità e che i tanti NoG/ saranno una spina nel fianco per la sicurezza.

A proposito, tocca ai Lancieri dell’Aosta, ovvero il Sesto Reggimento di stanza a Palermo. Dovrebbero alloggiare a Francavilla di Sicilia. Ma i “colleghi” delle altre Forze armate e similari useranno le navi.

 

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