di Carmelo Catania – Dopo il pilone 40, anche il sostegno 45, del tratto siciliano dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi a 380 kv, finisce sul banco degli imputati. Avrà inizio il prossimo 28 febbraio un nuovo processo, contro Terna e ditte collegate, per la sua realizzazione del sostegno.
Il pubblico ministero Antonio Carchietti ha citato in giudizio il direttore dei lavori Lorenzo Lodoli, il responsabile dell’area progettazione e realizzazione impianti centro-sud della direzione ingegneria di “Terna Rete Italia Spa” Roberto Cirrincione, il responsabile della progettazione della fondazione del sostegno tubolare picchetto 45 Attilio Rosati e il capo-cantiere dell’area interessata dai lavori di costruzione del monostelo 45 in contrada Raffa della frazione Serro del Comune di Villafranca Tirrena Paolo Quinto Squillaci.
A tutti viene contestato l’art. 677 c. 3 cp perché, nelle rispettive qualità, «omettevano di provvedere a disporre ed eseguire i lavori necessari per rimuovere il pericolo derivante dall’innalzamento – senza alcuna opera contestuale dì contenimento e cautela – del palo monostelo “nr. 45” (facente parte del costruendo elettrodotto a 380 KV “Sorgente-Rizziconi”) in area caratterizzata da un versante ad acclività crescente (area definita dal P.A.I. come a franosità diffusa attiva, cartografata a rischio “R2” pericolosità “P2”), derivando datale contegno pericolo per le persone consistente nell’omessa paralizzazione del processo eziologico di spinta da frana presso l’abitato di Villafranca Tirrena».
Il pilone era stato sequestrato a gennaio dello scorso anno a seguito dell’esito di una perizia tecnica disposta dalla Procura della Repubblica di Messina a causa di una segnalazione dell’Ispettore Ripartimentale delle Foreste Carmelo di Vincenzo, il quale aveva evidenziato che il progetto di Terna era corredato da due relazioni geologiche in forte contrasto tra di loro e che riguardavano una zona PAI nel Villaggio Serro del Comune di Villafranca Tirrena in dissesto idrogeologico caratterizzato da franosità attiva,per la quale l’Ispettorato delle Foreste aveva chiesto alla Regione, inutilmente, la modifica degli indici di rischio e pericolosità.
L’Associazione Mediterranea per la natura, già parte civile con l’avvocato Carmelo Picciotto del foro di Messina nel procedimento relativo alla realizzazione del sostegno 40 e che ha già visto 5 udienze, in una nota diffusa agli organi di stampa ha evidenziato come «Ancora un passo in avanti in questa incredibile vicenda che vede paradossalmente il governo Crocetta impegnato in uno sforzo a 360 gradi a supportare Terna con ogni mezzo:delibere di giunta, protocolli ed ultimamente anche tentativi di introdurre, nella normativa regionale siciliana, la sottrazione delle opere di Terna ai vincoli dei piani paesaggistici,cosa che porterebbe sia alla depenalizzazione degli illeciti contestati nel processo in corso per la realizzazione del sostegno n. 40, sia la realizzazione di nuovi, devastanti elettrodotti aerei».